Istat, Lezzi: “Emergenza povertà, il reddito di cittadinanza è un primo argine”

Il ministro per il Mezzogiorno commenta i dati sull'economia

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 15-02-2018 Roma Politica Otto e Mezzo. Ospite Barbara Lezzi Nella foto Barbara Lezzi Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 15-02-2018 Roma (Italy) Politic Otto e Mezzo. Guest Barbara Lezzi In the pic Barbara Lezzi

ROMA (LaPresse)Barbara Lezzi, ministro per il Mezzogiorno, commenta gli ultimi dati Istat. “Purtroppo l’odierno Rapporto sulla povertà in Italia dell’Istat conferma quello che tutti temevamo. Nel nostro Paese il dramma della povertà continua ad avanzare. Un milione e 778 mila famiglie, pari a oltre cinque milioni di persone, si trovano in una condizione di assoluta indigenza e marginalità. E’ il dato più elevato da quando, nel 2005, è stata avviata questa analisi”. Lo scrive il ministro su Facebook.

La situazione allarmante del Mezzogiorno

“Il Mezzogiorno è l’area del Paese maggiormente soggetta alla povertà assoluta, soprattutto nei centri medio piccoli. Ma il fenomeno non risparmia neppure città e periferie del Nord”. E prosegue: “Quella della povertà è una emergenza nazionale di cui io e tutto il governo siamo assolutamente consapevoli. E la decisione di far nascere questo esecutivo deriva anche del fatto che di fronte a questa piaga la politica non poteva più latitare. E’ necessario porre rimedio, subito. Per questo è indispensabile realizzare il reddito di cittadinanza“.

Lezzi commenta i dati Istat e insiste sull’importanza del reddito di cittadinanza

Il ministro sottolinea l’utilità della misura prevista dal governo. “Si tratta dell’unica misura economica in grado di bloccare questo vortice di miseria che continua a risucchiare milioni di cittadini e interi territori. Senza il reddito di cittadinanza non sarà possibile neppure cominciare a programmare un futuro migliore. Tante, troppe, persone non ce l’hanno il tempo di aspettare. Perché quando non riesci a mettere insieme il pranzo con la cena, non puoi comprare un paio di scarpe nuove ai tuoi figli, sei costretto a scappare dalla tua terra, non hai i soldi per curarti, quello che conta è solo l’oggi”.

E conclude: “Certamente al reddito di cittadinanza vanno accompagnate efficaci politiche lavorative, sostegno alla formazione, alle imprese e all’innovazione. Ma la priorità è questa. Il Paese da troppo tempo sta lanciando un grido di dolore e noi abbiamo il dovere di dare una risposta forte. Invertire la rotta e dare la speranza di una vita migliore. Costi quel che costi“.

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