Feste in casa Ancelotti, la figlia Katia: “Vi racconto il nostro Natale napoletano”

Nella bella casa panoramica in via Tasso

Katia Ancelotti

NAPOLI – Tra gli Ancelotti, Katia è stata la prima a sbarcare in Campania. Merito del marito, Mino Fulco, originario di Mondragone, conosciuto a Parma, in discoteca, e sposato il 5 giugno 2014 nella basilica benedettina di Sant’Angelo in Formis, all’ingresso di Capua. Katia ha conosciuto per prima il calore e il sapore di Napoli, della sua gente, delle sue atmosfere. Le stesse che oggi hanno conquistato papà Carlo, che da allenatore del Napoli si è innamorato della città e delle sue tradizioni, in primis quelle culinarie. Nei suoi primi sette mesi napoletani, il tecnico di Reggiolo ha fatto un vero e proprio ‘mini tour’ enogastronomico tra i ristoranti cittadini. Una serie di ‘assaggi’ che gli hanno fatto apprezzare soprattutto la pizza, ovviamente quella napoletana, morbida e fragrante, e non quella romana, sottile e croccante, che invece piace a De Laurentiis.

Il Natale in casa Ancelotti, una bella casa panoramica in via Tasso, la stessa che era occupata nei suoi anni napoletani da Gonzalo Higuain, si trasforma in un misto tra la nostra cucina tradizionale e quella emiliana, che si rifà alle radici degli Ancelotti. Un Natale ‘napolemiliano’ che Katia racconta in esclusiva ai lettori di Cronache.

Gentilissima Katia, come sarà il Natale in casa Ancelotti?

“La cena di stasera, della Vigilia, sarà napoletana, quindi tutta a base di pesce, come impone la tradizione napoletana. In tavola ci saranno i frutti di mare ma anche un bel pesce al forno e ovviamente l’insalata di rinforzo. Anche i dolci saranno della vostra tradizione: roccocò, struffoli ma soprattutto la pastiera. Lo so che per voi ora è fuori stagione ma tutti ne andiamo matti e poi ne hanno appena regalate due enormi a papà”.

E il pranzo di domani? Suo papà ha detto che se il clima sarà ancora così mite, si svolgerà sul terrazzo di casa…

“Speriamo proprio che si possa fare, vedremo come sarà il meteo. Posso dire però che il 25 il menù sarà tipicamente emiliano: ci sono già in freezer i cappelletti che ha fatto mia zia rigorosamente a mano. Li cucineremo nel brodo di manzo, come comanda la tradizione, niente gallina o faraona. E poi di secondo ci sarà il bollito, un’altra tradizione delle nostre parti. Per chiudere il panettone, che ci sarà ovviamente anche stasera”.

Papà Carlo cucinerà o si limiterà a degustare?

“Si cimenterà ai fornelli, come sempre: è goloso ma sa cucinare, la sua specialità sono i risotti. Però ora si occuperà di qualche pietanza tipica delle feste”.

Lei, Katia, invece che cuoca è? Quali sono le sue specialità?

“La mia è una cucina sana e a base vegetale e non potrebbe essere altrimenti avendo un marito nutrizionista. Cucino soprattutto zuppe e minestroni, ma in maniera salutare, senza soffritti di carne alla napoletana, tutta roba vegetale”.

Una cucina che forse non piacerà troppo a suo padre…

“Direi di no, però lui lo sa bene: quando viene a cena da me c’è sempre verdura. Lui non la preferisce, ma alla fine la mangia. E mi perdona…”.

In compenso si rifà assaggiando le leccornie della cucina napoletana…

“In effetti da quando è qui è andato parecchio in giro per ristoranti: ha scoperto la pizza, che adora, e i piatti della vostra tradizione. Gli piace mangiare, è vero, però mi lasci dire una cosa”.

Prego…

“Sono stupita dal suo attuale stato di forma: avete visto com’è magro? È un’altra storia rispetto ai tempi in cui allenava il Bayern Monaco e il Chelsea, lì era decisamente più in carne”.

Sarà comunque un buon Natale, vista la classifica del Napoli…

“Spero sia un Natale felice per tutti. E ovviamente forza Napoli”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome