Caso Kavanaugh, oggi il voto della Commissione Giustizia. Il giudice in lacrime, la vittima attacca: “Non dimenticherà mai quella notte”

Nei prossimi giorni dovrà essere il Senato a esprimere la sua votazione

LP / AFP PHOTO / MANDEL NGAN

WASHINGTON – Dopo il processo per aggressione sessuale, Brett Kavanaugh, oggi,  aspetta oggi il voto della Commissione Giustizia del Senato Usa sulla sua nomina. Il giudice nominato da Trump alla Corte Suprema è accusato di aggressione sessuale.

Il caso Kavanaugh inevitabilmente ha coinvolto l’intera opinione pubblica. E tanti sono i cittadini che si sono schierati al fianco della presunta vittima del giudice.

Caso Kavanaugh, Trump: “Il Senato deve votare”

Mitch McConnell, il leader della maggioranza al Senato, ha assicurato che il voto avverrà in giornata. La Commissione giustizia si eprimerà sulla nomina di Kavanaugh oggi prima che la decisione venga presentata al Senato. “Voteremo la mattina e poi andremo avanti“, ha affermato McConnell.

In seguito alla  dichiarazione di innocenza di un Kavanaugh, che a stento tratteneva le lacrime, arriva la difesa del presidente statunitense Donald Trump.

La sua testimonianza è stata potente, onesta e avvincente“, ha scritto il tycoon su Twitter, dopo la conclusione dell’udienza. “La strategia di ricerca e distruzione dei democratici è vergognosa e questo processo è stata una vergogna totale e uno sforzo per ritardare, ostacolare e resistere. Il Senato deve votare!“, ha tuonato Trump sul social.

La testimone: “Sicura al 100% fosse lui”

Christine Blasey Ford, questo il nome della donna che accusa Kavanaugh, non ha dubbi. “Sono sicura al 100%“, ha affermato, “non dimenticherò mai quella notte, ho creduto che mi avrebbe violentata“. La vittima ha accusato il giudice di aggressione a sfondo sessuale: la violenza si sarebbe verificata nel 1982.

La donna, quasi in lacrime, ha fornito i particolari del giorno della violenza. “Era difficile per me respirare e pensai che Brett mi avrebbe accidentalmente uccisa. Sia Brett sia Mark (Judge) ridevano ubriachi durante l’aggressione“, ha raccontato stravolta.

Un’offensiva politica calcolata e orchestrata alimentata dalla rabbia per l’elezione del presidente Trump nel 2016“. Ha risposto così Kavanaugh alle accuse contro di lui, aggiungendo: “Non mi farò intimidire per lasciare questo processo di conferma, potete sconfiggermi nel voto finale ma non riuscirete a farmi lasciare, mai“.

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