La Campania ha bisogno di una rete aeroportuale

Caro governatore De Luca, credo che a questo punto il dibattito sulla nascita di nuovi aeroporti in Campania possa prendere due sole direzioni. Una è quella della vana polemica localistica, quella che fa leva su una presunta rivalità tra province per innescare l’ennesima guerra tra poveri. L’altra è quella di un confronto serio su quella che, per la nostra regione, sarebbe una irripetibile opportunità di sviluppo.

Se nei giorni scorsi abbiamo raccolto gli interventi accorati di chi auspica il decongestionamento dell’aeroporto di Capodichino e la nascita di un nuovo scalo mercantile a Grazzanise, non lo abbiamo fatto perché siamo contrari per partito preso alla apertura di quello di Pontecagnano/Costa d’Amalfi o per fare un dispetto alla Gesac, alla quale è stata affidata la gestione.
Crediamo, piuttosto, che sia arrivata l’ora che la Campania sia messa finalmente nelle condizioni di poter svolgere la sua funzione naturale di porta del Sud Italia. Che diventi il principale hub intermodale del traffico di merci e persone in Italia, grazie all’interconnessione tra il porto più importante del Mediterraneo e un sistema aeroportuale adeguato.
Perché considerare gli scali di Napoli, Grazzanise e Pontecagnano come strutture alternative, che non possono coesistere o, addirittura, far parte di una rete in cui ogni nodo svolga una funzione specifica?

La provincia di Caserta, ad esempio, zona ideale per conformazione geografica, è già pronta a ospitare una nuova infrastruttura che possa fungere da supporto a Capodichino nella gestione del trasporto merci e contribuire in maniera determinante al rilancio economico e occupazionale dell’area.

In quest’ottica, non avrebbe senso opporsi all’apertura dell’impianto di Pontecagnano, utilissimo nell’ottica del decongestionamento di quello partenopeo per quanto attiene al trasporto di persone. Il nuovo terminal salernitano libererebbe il cielo di Napoli, con ovvi benefici anche per le orecchie di chi vive nell’area nord della città.
Insomma, è bene ricordarlo, nel caso in cui qualcuno lo avesse dimenticato. I nemici della Campania non sono i campani. Soltanto mettendo insieme le forze, le risorse, gli spazi e l’impegno di tutti potremo costruire un futuro migliore per la nostra regione.

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