La Commissione europea dice sì alla mediazione del premier Conte

Contraria, invece, agli ultimatum del titolare del Viminale

Foto Palazzo Chigi / Filippo Attili / LaPresse
di Matteo Bosco Bortolaso

ROMA (LaPresse) – Sì alla mediazione del premier Conte, no agli ultimatum di Salvini. Potrebbe essere riassunta così la posizione della Commissione europea sul tema migratorio. Un portavoce dell’esecutivo Ue, Margaritis Schinas, ha spiegato che la Commissione “condivide pienamente il senso di urgenza” espressa dal premier italiano in una lettera indirizzata a Bruxelles. Commissari e funzionari europei, ha proseguito il portavoce, sono impegnati nel concretizzare “rapidamente” le conclusioni del Consiglio europeo dello scorso giugno.

Schinas ha ricordato che da tempo l’Italia chiede una risposta corale al dramma degli sbarchi, “e ha ragione a chiederlo”. La Commissione, tuttavia, “crede che soluzioni ad hoc non siano sostenibili a lungo termine” ed auspica invece “una nuova spinta per soluzioni europee”. Un modello potrebbe essere la recente gestione dei 450 migranti arrivati al largo della Sicilia, prima a bordo di un barcone, e quindi su due navi italiane, ‘Monte Sperone’ e ‘Protector’.

Diverse capitali europee, rispondendo alla lettera di Conte, si sono impegnate a prendere una quota di questi richiedenti asilo

Finora hanno dato la loro adesione Francia, Germania, Malta, Spagna, Portogallo e, secondo quanto ha fatto sapere Palazzo Chigi, anche l’Irlanda. Irlanda che dovrebbe farsi carico di 20 migranti. Il premier, in un’intervista al Tg1, ha parlato di “un successo di portata storica”, perché “è stato affermato un principio nuovo”, cioè che “i migranti non sono sbarcati in Italia, ma in Europa”.

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha definito come “una vittoria politica” questa condivisione tra Paesi europei. Da Mosca, dove è andato per la finale dei Mondiali ed incontri con politici russi, il vicepremier ha puntato il dito contro due navi di ong spagnole presenti in acque libiche, con la “evidente complicità del business dello scafismo”. Il ministro ha quindi auspicato che i porti libici siano riconosciuti come sicuri, in modo da poter rispedire indietro i barconi. Su questo, però, la Commissione europea non si è detta disponibile.

Federica Mogherini, responsabile per gli Esteri dell’Ue, ha spiegato che la decisione di non considerare come sicuri i porti della Libia arriva dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, ed è quindi “una valutazione puramente giuridica. Sulla quale non c’è decisione politica da prendere, ma è nelle mani di una corte indipendente”.

Per lanciare un altro messaggio, il premier Conte ha visitato la Comunità di Sant’Egidio, dove vengono accolte persone anziane, disabili e migranti che richiedono asilo

Conte ha sottolineato che l’iniziativa di Sant’Egidio è “in linea con il governo”, perché “si tratta di immigrazione legale, non illegale”.

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