La Lega lancia il monito ai 5 Stelle: “La prescrizione si cambia con il nostro consenso”

Salvini e Giorgetti punzecchiano gli alleati gli governo: "Il contratto è sacro e va rispettato, i processi abbiano una durata ragionevole".

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 07-05-2018 - Roma Politica Vertice del centro destra a Palazzo Grazioli prima delle Consultazioni. Nella foto Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini Photo Vincenzo Livieri - LaPresse 07-05-2018- Rome Politics Meeting of the center right coalition at Palazzo Grazioli. In the picture Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini

ROMA – Matteo Salvini avverte il Movimento 5 Stelle: “La prescrizione non si cambia così”. Dopo le polemiche innescate dal botta e risposta tra il ministro Bongiorno e il ministro Bonafede, adesso è il leader della Lega a rompere il silenzio su un fronte così delicato come quello della giustizia.

Norma sulla prescrizione da rimodulare

Il vicepremier spiega la sua posizione: “Quello che firmo io mantengo, gli impegni che prendo li rispetto. La riforma della giustizia e anche della prescrizione sono nel contratto di governo e li faremo. Però, la giustizia è affare delicatissimo. Se ci si mette mano, bisogna farlo bene”. Poi evidenzia le sue perplessità sulla proposta dei 5 Stelle: “Io sono d’accordo sul fatto che i processi debbano avere una fine e sono d’accordo sul fatto che non possano essere prescritti quelli di chi ha i soldi. Io dico: riformiamo la prescrizione, ma facciamolo in maniera efficace. Non necessariamente un emendamento presentato dalla sera alla mattina è il modo migliore”.

“Il contratto è sacro”

A questo punto parla del suo rapporto con l’alleato di governo, i grillini guidati da Di Maio“Gli obiettivi miei, di Di Maio e di Bonafede sono gli stessi – afferma sicuro –. E nessuno deve avere dubbi. Il contratto è sacro, e vale per tutto quello che contiene, dal reddito di cittadinanza alla Fornero all’esame costi-benefici per le grandi opere”.

Sulla ‘manina’

Poi una battuta anche dei complotti agitati dai grillini e delle presunte ‘manine’ che hanno accompagnato il dl Fiscale. “Io non parlo di manine e di complotti, ma è vero che ogni tanto bisogna tenere gli occhi ben aperti”. Infine aggiunge: “Noi abbiamo inserito nel decreto fiscale la chiusura degli arretrati per il mondo delle sigarette elettroniche, dato che Gentiloni si era inventato la supertassa. Fatto sta che il testo era entrato in un modo ed è uscito nell’altro. E la tassa ritornava. A me erano girate le scatole, ma mi è già passata. Mi toccherà solo presentare un emendamento. E dunque, non grido al complotto ma capisco lo sfogo di Di Maio”.

Anche Giorgetti punge i pentastellati

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti punge gli esponenti del Movimento sul tema prescrizione. Le scintille tra M5S e Lega di fatto non si spengono e adesso proprio il leghista manda un messaggio chiaro agli alleati di governo. “Nel contratto c’è la modifica della prescrizione? Non mi intendo di diritto penale, ma non credo che sia nei termini proposti dai relatori della legge”.

“I processi abbiano ragionevole durata”

Parole chiare che di fatto minano una delle tesi dei grillini che si appoggiano sugli accordi del contratto di governo per bloccare i ‘no’ del Carroccio. Poi sempre sul tema della prescrizione spiega qual è la sua posizione: “Non mi interessano gli schieramenti. Occorre garantire la ragionevole durata di un processo che deve avere una fine. Evitiamo le contrapposizioni tra magistrati e avvocati. Pm e giudici sono i primi a vivere come sconfitta una pronuncia di prescrizione. Un blocco della prescrizione può disincentivare l’impegno organizzativo nella gestione delle fasi di impugnazione”.

La manovra a Bruxelles

Poi il sottosegretario affronta il tema spinoso della manovra che di fatto passerà sotto la lente di Bruxelles e renderà di fatto questo autunno molto caldo. “Sulla manovra – dice – abbiamo trovato un punto di equilibrio. Sembrava dovessero venire giù gli equilibri mondiali a causa nostra e invece adesso sui mercati va meglio. La vera questione è di forma. Bruxelles non può accettare che un Paese fondatore abbia una deviazione di questo tenore, perché sembra che metta in discussione la legittimità stessa della Commissione. Però adesso il governo ha chiarito che noi non intendiamo sovvertire l’ordine costituito, ma solo implementare la nostra politica”.

Le scelte del governo

Infine sulle scelte fatte dall’esecutivo di anticipare quota 100 e reddito e di smorzare di fatto la flat tax afferma: “È chiaro che l’approccio dei mercati e della Commissione sarebbe stato diverso se avessimo diminuito le tasse invece di aumentare le spese, ma ormai è fatta”.

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