Landini: “Ora cambiamo il modello di sviluppo per creare nuova occupazione”

La voglia di cambiamento del segretario della Cgil

Maurizio Landini (Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse)

MILANO – Il Primo maggio “ha un significato ancora più importante, perché è il lavoro che sconfiggerà il virus, ed è il lavoro delle persone che può costruire un altro modello sociale. E quindi questa idea che le persone si debbano unire per potersi realizzare meglio nel lavoro e attraverso questo poter cambiare anche la società è un messaggio più che mai attuale. Anche per rispondere alla solitudine, alla paura e alle difficoltà che questa pandemia ha fatto esplodere”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in un’intervista a La Stampa.

“C’è un piano nazionale per le vaccinazioni in corso e poi siamo alle prese con l’avvio di un piano di investimenti che non ha precedenti nella nostra storia. Questa può essere l’occasione di cambiare, di tornare ad affermare che attraverso il lavoro le persone possono vivere dignitosamente. Questo significa innanzitutto parlare ai giovani e uscire da un eterno presente fatto di precarietà per costruire un futuro, dove sia riconosciuto pienamente il diritto ad un lavoro stabile, allo studio, alla sanità, alla parità di genere e dove vi sia il superamento delle divisioni territoriali, frutto non solo della pandemia ma delle scelte sbagliate degli ultimi vent’anni. Fino a ieri si pensava che il mercato da solo potesse risolvere questi problemi, mentre è sotto agli occhi di tutti che invece c’è da cambiare modello”, aggiunge.

La voglia di cambiamento del segretario della Cgil

“E’ vero che il governo si è appena formato e aveva tempi strettissimi per rispettare la scadenza del 30 aprile, ciò non toglie che finora è stato assai scarso il nostro coinvolgimento. Proprio perché non consideriamo chiuso quel piano chiediamo di discuterne. Ora infatti i titoli del piano vanno riempiti di contenuti: dalla riforma fiscale, per una vera lotta all’evasione ed una vera riduzione delle tasse sul lavoro dipendente e i pensionati, alla riforma della pubblica amministrazione, a nuove politiche industriali sino ad un piano di rilancio della cultura e del turismo”.

(LaPresse)

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