Libia, Unhcr lancia appello a milizie: Risparmiare i civili

Alla luce degli scontri in corso nella capitale della Libia, l’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i Rifugiati (Unhcr) esorta le parti in conflitto a risparmiare i cittadini e le infrastrutture civili. Quindi a consentire l'accesso ad aree più sicure a coloro che cercano protezione.

(150604) -- TRIPOLI, June 4, 2015 (Xinhua) -
Milano, 4 set. (LaPresse) – Alla luce degli scontri in corso nella capitale della Libia, l’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i Rifugiati (Unhcr) esorta le parti in conflitto a risparmiare i cittadini e le infrastrutture civili. Quindi a consentire l’accesso ad aree più sicure a coloro che cercano protezione. “Il recente bombardamento di quartieri abitati da civili ha provocato morte e distruzione, ha costretto le persone a fuggire ed è motivo di grande preoccupazione”. Scrive l’Unhcr, ripercorrendo poi quanto accaduto nelle ultime ore. Nella notte di domenica gli scontri a fuoco tra gruppi armati hanno ucciso due persone e ferito molte altre, compresi bambini, nel centro per sfollati Fallah 2 Tawergha. Il sito ospita oltre 900 cittadini libici sfollati. Nell’area di Janzour, nella parte occidentale di Tripoli, 27 famiglie libiche, tra cui due minori affetti da una malattia degenerativa. Questi hanno cercato riparo in una scuola dopo aver abbandonato le proprie abitazioni a causa degli scontri a sud della città.

dunque

“L’attuale situazione della sicurezza nella capitale libica è instabile, imprevedibile e sta limitando l’accesso delle agenzie umanitarie. Questo sia ai libici sfollati che ai rifugiati colpiti dagli scontri”. Così denuncia l’Unhcr.  Domenica scorsa l’agenzia stessa, in collaborazione con il ministero dell’Interno libico e il World Food Programme (Wfp), ha distribuito aiuti alimentari per una settimana nei centri di detenzione governativi di Triq Al Matar e Qaser Ben Ghasheer. Qui dove sono detenuti 2.450 rifugiati e migranti. La distribuzione di aiuti nel centro di detenzione di Abu Salim, dove sono detenute 450 persone. Questa è stata invece sospesa a causa dell’inasprirsi degli scontri nell’area.  “Stiamo monitorando da vicino la situazione, lavoriamo in collaborazione con la Direzione libica per la lotta contro la migrazione illegale e le Agenzie delle Nazioni Unite. Inoltre ci adoperiamo affinché tutti i rifugiati e i migranti siano trasferiti in un posto più sicuro”.

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