L’inflazione frena a marzo: corrono gli alimentari, gelata l’energia

Nel primo mese in cui l'emergenza coronavirus fa sentire il suo effetto su economia e consumi l'inflazione di marzo segna una nuova frenata, frutto di una gelata dei prezzi dell'energia e di una contestuale fiammata del comparto alimentare

FOTO DI REPERTORIOLAPRESSE

MILANO – Nel primo mese in cui l’emergenza coronavirus fa sentire il suo effetto su economia e consumi l’inflazione di marzo segna una nuova frenata, frutto di una gelata dei prezzi dell’energia e di una contestuale fiammata del comparto alimentare: non a caso il cosiddetto carrello della spesa, il paniere che comprende i prodotti più consumati dalle famiglie, segna una crescita dell’1%, ben al di sopra della media complessiva dei prezzi.

I dati

Nel dettaglio a marzo in Italia l’inflazione si è attestata a marzo allo 0,1% su base annua, in calo rispetto allo 0,3% evidenziato a febbraio. Sottolinea l’Istat: “Nel difficile contesto dell’emergenza sanitaria, il rallentamento dell’inflazione si spiega con l’inversione di tendenza dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, e in particolare di quelli dei carburanti, e con la decelerazione dei prezzi dei servizi (dovuta in larga parte alla straordinaria situazione che sta vivendo il paese). Il rallentamento sarebbe stato più ampio se non si fosse verificata contestualmente l’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati, che ha portato la variazione del cosiddetto ‘carrello della spesa’ all’1%”. Nel complesso l’inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l’indice generale e +0,2% per la componente di fondo, mentre l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rimangono stabili a +0,7%.

L’Istat fa notare anche la difficoltà di fornire dati attendibili nella situazione attuale. “Gli indici di marzo sono stati elaborati nel contesto dell’emergenza sanitaria, con la sospensione di attività di ampi segmenti dell’offerta di beni e servizi di consumo. L’impianto dell’indagine, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni”.

L’allarme

Preoccupata la lettura dell’Unione consumatori. “Il rallentamento dell’inflazione sarebbe una bella notizia se il dato non fosse falsato dall’effetto Coronavirus – spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unc – Il blocco degli acquisti e degli spostamenti, infatti, annulla qualunque effetto reale sulle tasche degli italiani. Il risparmio per la divisione trasporti, ad esempio, è solo teorico, visto che non si può viaggiare. Le uniche voci che hanno conseguenze pratiche sono quelle dei prodotti alimentari e del carrello della spesa che, non a caso, registrano rialzi preoccupanti. Per una coppia con due figli si tratta di un aumento del costo della vita di 84 euro per i soli acquisti alimentari, 97 per il carrello della spesa, per una coppia con un figlio sono 73 euro per gli alimentari e 86 euro per le compere quotidiane, per una famiglia media sono, rispettivamente, 61 e 71 euro”, calcola Dona.

Di Paolo Tavella

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