Maduro sulle barricate: “L’Europa non si intrometta”. Guaido chiama l’esercito alla rivolta

Altissima tensione in Venezuela dopo l'ultimatum europeo e il riconoscimento di Trump

LaPresse / AFP In foto Nicolas Maduro

CARACAS – Resiste Nicolas Maduro, non accetta l’ultimatum di alcuni leader europei che invocano nuove elezioni. Il presidente venezuelano non ci sta ed è pronto alle barricate. Nei giorni scorsi Juan Guaido si è autoproclamato Capo di Stato. E gli Stati Uniti di Donald Trump lo hanno riconosciuto aprendo ufficialmente la crisi nel Paese sudamericano.

Il sostegno a Guaido

Sabato Guaido sarà riconosciuto anche, stando agli annunci delle ultime ore, anche da Spagna, Regno Unito, Francia, Olanda e Germania. L’Italia non si è ancora schierata ufficialmente, con Lega e 5 Stelle che sono su posizioni diverse. Il Papa ha invocato una soluzione pacifica che rispetti i diritti umani. Ma la strada è complessa. E la crisi sul punto di esplodere.

Maduro pronto alle barricate

Anche perché lo stesso Guaido ha chiesto all’esercito di ribellarsi al successore di Hugo Chavez e il rischio di una guerra civile è molto alto. “Dovrebbero ritirare l’ultimatum. Nessuno può darci ultimatum. Il Venezuela non è legato all’Europa, questa è totale insolenza”, ha detto Maduro. A suo sostegno ci sono Russia, Siria, Turchia, Cina, Cuba e Bolivia. I due ‘blocchi’ si sono formati e ora l’epicentro del terremoto politico è il Venezuela, territorio non nuovo a ‘ingerenze’ Usa. Le prossime ore saranno molto importanti.

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