Mafia: 8 misure di prevenzione in 1 mese a Catania per la vicinanza ai Cappello-Bonaccorsi

Sono 8 le misure di prevenzione della sorveglianza speciale eseguite, nell'ultimo mese, dalla questura di Catania ed emesse dal Tribunale etneo, nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi

Foto LaPresse / Nicolò Campo Torino Nella foto: la Questura

CATANIA – Sono 8 le misure di prevenzione della sorveglianza speciale eseguite, nell’ultimo mese, dalla questura di Catania ed emesse dal Tribunale etneo, nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi, alcuni indiziati di associazione mafiosa o aggravati dalla finalità o dal metodo mafioso, di traffico di sostanze stupefacenti, delitti contro la persona ed il patrimonio. I soggetti sono indiziati di partecipazione ad associazione a delinquere di stampo mafioso in quanto organicamente inseriti nel sodalizio dei Cappello-Bonaccorsi e nel “Gruppo di San Giorgio”, attivo nel settore del narcotraffico illecito di stupefacenti e di estorsioni.

Si tratta di Goffredo Francesco Treccarichi Scauzzo, 36 anni per il quale è stato previsto l’obbligo di soggiorno di 2 anni; Concetto Bonaccorsi, 36 anni (figlio dello storico boss mafioso Ignazio Bonaccorsi), per il quale è stato previsto l’obbligo di soggiorno di 2 anni; Luigi Scuderi, 34 anni, per lui obbligo si soggiorno di 2 anni e 6 mesi; Massimiliano Lizzio, 44 anni, obbligo di soggiorno 3 anni; Emilio Cangemi, 47 anni, obbligo di soggiorno 2 anni (partecipe ed esecutore delle direttive di Cappello, attivo nel settore del narcotraffico illecito di stupefacenti, reati contro il patrimonio e tratto in arresto nell’ambito dell’operazione di Polizia eseguita nel febbraio del 2021 dalla Squadra Mobile di Catania denominata “MINE KRAFT” ); Antonio Patanè, 62 anni, obbligo di soggiorno 4 anni (indiziato di associazione a delinquere di stampo mafioso in quanto organicamente inserito nel clan mafioso della famiglia Laudani), Oliviero Sangani, 65 anni, obbligo di soggiorno 3 anni (ritenuto gravemente indiziato di associazione a delinquere di stampo mafioso, operava nei comuni di Randazzo, Bronte e Maniace. E’ accusato nel reato in materia di armi, danneggiamento, reati contro il patrimonio estorsione e ricettazione); Gaetano Pellegrino, 45 anni, obbligo di soggiorno 2 anni ( inserito nel clan mafioso della famiglia Mazzei).

Ai soggetti sono stati invalidati i titoli per l’espatrio (carta d’identità, passaporto) e per la guida.

(LaPresse)

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