Mafia: mani del clan su sagre, 14 arresti nel Potentino

In 11 sono finiti in galera, 3 ai domiciliari, per 2 è scattato l'obbligo di presentzione alla polizia giudiziaria.

Operazione della Polizia (Foto LaPresse/ufficio stampa polizia)

MILANO – È di 16 misure cautelari il bilancio dell’operazione condotta da polizia e carabinieri, sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia, nel Vulture-Melfese, in provincia di Potenza, nei confronti del clan mafioso ‘Di Muro-Delli Gatti’.

In 11 sono finiti in galera, 3 ai domiciliari, per 2 è scattato l’obbligo di presentzione alla polizia giudiziaria.

Per tutti l’accusa è, a vario titolo, associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, possesso e detenzione illegale di arma da fuoco, estorsione, tentata rapina e calunnia.

Dalle indagini è emersa la longa manus del gruppo criminale sulla sagra della Varola di Melfi. Vittime espositori e standisti ai quali, dietro minacce e intimidazioni, veniva estorto denaro da destinare ai detenuti loro affiliati.

L’indagine, coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo lucano e svolta dalla Squadra Mobile di Potenza e dalla Compagnia Carabinieri di Melfi, ha fatto emergere che il gruppo criminale aveva rimesso a sistema elementi che erano già stati scoperti nel corso di precedenti operazioni, da cui sono sfociati processi attualmente pendenti per reati tra cui usura, estorsione, associazione per delinquere, e successivamente sviluppati con una serie di nuovi approfondimenti che hanno permesso di acquisire elementi in merito all’operatività, almeno dal mese di marzo 2013, a Melfi e su tutto il territorio vulture-melfese, della consorteria mafiosa capeggiata dalle famiglie Di Muro e Delli Gatti, per altro già in passato giudizialmente riconosciuta con sentenze irrevocabili.

Le indagini, come spiega la Procura di Potenza, guidata da Francesco Curcio, hanno fatto luce anche su una “costante” e “sistematica” attività delittuosa riconducibile al piano del gruppo criminale il cui obiettivo era il ricompattamento del sodalizio così da estendere e rafforzare la propria egemonia sul territorio.

di Laura Pirone

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