Maggio 2019 è la data da segnare in rosso sul calendario del Pd

"Dobbiamo riorganizzarci e ripartire lavorando a un progetto nuovo per dare una prospettiva di alternativa a questo governo", sostiene Martina

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Di Dario Borriello

ROMA (LaPresse) – Maggio 2019. È questo il mese che i militanti del Partito democratico devono segnare in rosso sui propri calendari. Non solo perché si svolgeranno le elezioni europee, ma soprattutto perché sarà l’esordio del ‘nuovo Pd’. L’attuale segretario nazionale, Maurizio Martina, infatti, ha annunciato pubblicamente che il Congresso sarà celebrato prima delle consultazioni per rinnovare le istituzioni continentali. Che si trasformeranno nel primo, vero banco di prova di una forza politica che al momento non sembra trovare né unità, né una direzione comune, dopo il doppio cappotto, quello del referendum costituzionale 4 dicembre 2016, e delle politiche del 4 marzo scorso. Nel mezzo tra questi due eventi, dal Nazareno sono passati due segretari, due premier e una emorragia di voti che oggigiorno appare inarrestabile.

Dobbiamo riorganizzarci e ripartire lavorando a un progetto nuovo per dare una prospettiva di alternativa a questo governo“, sostiene Martina

Che vuole provare a ricucire il rapporto con la base, con quei militanti ormai ridotti nel numero e fiaccati nel morale. “Dobbiamo ripartire dalle migliori buoni pratiche che ci sono nei territori. A me interessa rafforzare la nostra presenza nei territori con un Pd che sia utile ai cittadini“, spiega l’ex ministro delle Politiche agricole.

Nel mentre va organizzata anche l’opposizione all’armata Lega-M5S, che sembra avere buon vento nelle vele dei sondaggi. “Questo è un governo che vive di ansia distruttrice, non c’è un’idea di prospettiva per l’Italia“, incalza Martina. Il dito è puntato sulla possibile cancellazione degli 80 euro per attuare la flat tax (smentita da Di Maio e Salvini), sul paventato l’aumento dell’Iva (idea non esclusa dal ministro Tria, ma rigettata dai due vicepremier), sulla cancellazione dell’obbligo vaccinale, sul blocco di Tav e Tap e sui presunti tagli al piano per le periferie. “Ne vedremo delle belle da qui alla legge di Bilancio, nel governo si scontrano su troppi fronti“, si sfrega le mani il segretario dem.

Non una parola invece sul braccio di ferro della maggioranza contro il suo predecessore, Matteo Renzi

L’ex premier, però, fa da solo. Del resto, le capacità comunicative non gli mancano di certo. Così decide di reagire al fuoco di fila scatenato sulle notizie relative a un procedimento giudiziario. Che vede coinvolto il marito di una delle sue sorelle e i suoi familiari, per un presunto illecito nella gestione di alcuni fondi destinati ad associazioni che operano nel sostegno dei bambini africani. L’inchiesta non è nuova, né inedita, ma ha ripreso quota negli ultimi giorni. “Prendiamola sul ridere, che forse è meglio così – scrive Renzi sui suoi canali social -. Dopo i sacchetti di plastica, le Lamborghini di Ibiza, i servizi segreti in Consip, i finti fratelli portaborse, le cugine imprenditrici, la pagliacciata ‘dell’aereo di Renzi’ arriva adesso – tenetevi forte – la vicenda dei bambini africani“.

Entrando nel dettaglio, l’ex presidente del Consiglio spiega che si tratta di “un’indagine aperta da ben due anni su un fratello del marito di una mia sorella per presunte irregolarità (presunte), nel suo lavoro di dirigente della cooperazione

Ma di prove “dopo due anni di indagini, non risultano, le vedremo al processo“. Renzi lamenta il fatto che “basta solo evocare la vicenda per andare sui giornali oggi – esattamente come due anni fa – con un’altra condanna: quella dei titoli a effetto. E con i social che sputano sentenze“. Ma il senatore dem è fiducioso: “Vedremo che cosa diranno le sentenze. Anche quelle per risarcimento danni, perché essere buoni va bene, ma il mutuo di casa lo pagheremo con i risarcimenti“. Perché stavolta ha deciso di querelare: “Il tempo è galantuomo, basta non avere fretta. E noi non l’abbiamo“.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome