Manovra, Governo salva le auto aziendali eco. Plastic tax anche su tappi e tetrapak

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Palazzo Chigi - Consiglio dei Ministri

ROMA – La legge di Bilancio cambia ancora prima di arrivare al (primo) traguardo in Parlamento. Dopo il fuoco incrociato interno alla maggioranza sulla ‘stangata’ alle auto aziendali, la nuova bozza della manovra – come già annunciato da fonti Mef – prevede che la tassazione non aumenti, e resti al 30% del valore convenzionale del veicolo, per le vetture a trazione elettrica e ibrida. Per le altre la percentuale sale al 60 per cento “in caso di emissioni di biossido di carbonio fino a grammi 160 per chilometro” e al 100 per cento in caso veicoli “superinquinanti”. Su questo fronte, però, non si escludono altri ‘ritocchi’ in Aula.

Salta, poi, la norma che prevedeva un fondo accessorio da 100 milioni per le indennità dei ministeri, a lungo osteggiata dai pentastellati. “In un momento in cui stiamo cercando fondi ovunque, credo sia una battaglia giusta quella che il M5S ha fatto – commenta Stefano Buffagni – Questi soldi devono andare a chi non arriva alla fine del mese e alle imprese, perché secondo me per le imprese non ce n’è abbastanza”.

Resta, invece, anche se Italia viva promette battaglia in Parlamento, la cosiddetta Plastic tax, da un euro al chilogrammo. A finire nel mirino sono quei prodotti, si legge nella relazione illustrativa della legge “che hanno, anche potenzialmente, la funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari”. Tassate, quindi, le bottiglie, le buste e le vaschette per alimenti in polietilene, i contenitori in tetrapak utilizzati per latte, bibite o vini, nonché i contenitori per detersivi realizzati in materiali plastici. Considerati monouso anche gli imballaggi in polistirolo espanso, i rotoli in plastica pluriball e le pellicole e film in plastica estensibili utilizzati per la protezione o per la consegna delle merci come gli elettrodomestici, e le apparecchiature informatiche.

Il Governo ha spiegato in più di un’occasione che si tratta di una tassa di scopo, nell’ottica di una riconversione sostenibile del ciclo produttivo. In questo senso, la legge di Bilancio “ai fini del rafforzamento e dell’accelerazione della transizione verso un’economia circolare” attribuisce alle imprese attive nel settore delle plastiche monouso “un credito d’imposta nella misura del 10 per cento delle spese sostenute, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti biodegradabili e compostabili”. Il credito d’imposta è esteso anche “per le spese di formazione del personale dipendente” in attività “svolte per acquisire o consolidare le conoscenze connesse all’adeguamento tecnologico”.

La manovra prevede anche l’unificazione di Imu e Tasi

“Anche se l’aliquota di base appare differente rispetto a quella fissata dalla normativa Imu – è la precisazione che si legge nella relazione illustrativa – si deve sottolineare che la stessa non incide sulla pressione fiscale dal momento che il limite massimo delle aliquote è rimasto invariato rispetto a quelle dell’Imu”. In particolare, per gli immobili diversi dall’abitazione principale l’aliquota di base della nuova Imu “è pari allo 0,86 per cento”.

I Comuni possono aumentarla sino allo 1,06 per cento e quindi mantenendo, come sempre, invariata la pressione fiscale o diminuirla fino all’azzeramento. Dal 2020 viene concesso ai Comuni di aumentare ulteriormente l’aliquota massima dell’1,06 per cento sino all’1,14 per cento. Negli anni successivi i comuni possono poi ridurla perdendo però definitivamente la possibilità di aumentarla nuovamente in futuro. (AWE/LaPresse)

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