Manovra, Rossi: “Siamo in balia dei mercati. Grave finire l’anno senza la legge”

Le dichiarazioni del presidente della regione Toscana sulle misure dell'esecutivo

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse In foto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi

FIRENZE “Si sono fatte un mare di chiacchiere, che ci costano qualche miliardo di interessi. L’Italia ha perso credibilità, siamo in balia dei mercati. E finiamo l’anno senza aver fatto la legge di bilancio. Anche questo rischia di essere molto pericoloso”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, questo pomeriggio a Firenze, incontrando la stampa per i tradizionali auguri di Natale.

Il difficile equilibrio nei rapporti con l’Ue

“Io credo e sono convinto – ha aggiunto Rossi – che se fossimo andati in Europa a chiedere flessibilità, anche al 2,5% , anziché al 2,4%, ed avessimo inchiesto investimenti, investimenti ed investimenti, ed accanto a questo di finanziare la legge contro la povertà, io sono disposto a giocarmi qualcosa ma penso che l’Europa avrebbe detto di sì. Noi ci siamo presentati in modo sgangherato, abbiamo insultato, abbiamo fatto gli arroganti, abbiamo fatto proposte che sono generiche, dispendiose, poco puntuali e poco precise. Occorreva fare investimenti, investimenti ed investimenti”.

Manovra, il bilancio di Rossi

“Investimenti vuol dire lavoro ed assetto del territorio. Poi gli investimenti hanno un moltiplicatore, nel senso che se io metto un euro negli investimenti, tipicamente produco una ricchezza dell’1,4-1-5, il che vuol dire che si abbassa pure il debito. Quindi gli investimenti avrebbero messo in sicurezza il Paese, avrebbero dato da lavorare, ed avrebbero ridotto il debito, e l’Europa sugli investimenti sarebbe stata più ben disposta a discutere ed accettare la flessibilità”.

Imboccare la strada dello sviluppo

Il governatore della Toscana, infine, ha espresso l’augurio che “con il nuovo anno si possa ritrovare con più determinazione una strada per lo sviluppo e per la crescita, i punti che nel 2019 potrebbero diventare maggiormente dolenti”, creando “occupazione, lavoro, che deve aumentare e deve aumentare il lavoro retribuito adeguatamente”, imboccando, però, “la strada di uno sviluppo diverso, che non distrugga il pianeta”, e “prima di tutto tocca all’Europa, poi a tutto il mondo, e tocca ovviamente anche alla Toscana”.

(Lapresse)

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