Mattarella sulla shoah: “Promessa solenne ‘mai più’, bisogna svuotare i depositi di intolleranza”

Per la Segre durante il rastrellamento, i vecchi ed i bambini erano i più increduli

Foto Paolo Giandotti/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse

Roma (LaPresse) – “Davanti all’Olocausto – abisso della storia – torniamo a inchinarci. Il ricordo non può non fermarsi sui duecento ragazzi, strappati quella mattina di ottobre dalle loro case, attorno al Portico d’Ottavia. Nessuno di loro riuscì a sopravvivere e a fare ritorno nella terra dei loro padri e dei loro giochi. Le lezioni più tragiche della storia vanno richiamate alla conoscenza e alla riflessione delle giovani generazioni, affinché, nel dialogo, cresca la consapevolezza del bene comune”. E’ quanto dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella sulla shoah.

“Il sacrificio, la tribolazione, il martirio di tanti innocenti, è un monito permanente alla nostra civiltà, che si è ricostruita promettendo solennemente ‘mai più’ e, tuttavia, ogni giorno è chiamata a operare per svuotare i depositi di intolleranza, per frenare le tentazioni di sopraffazione, per affermare il principio dell’eguaglianza delle persone e del rispetto delle convinzioni di ciascuno”, aggiunge.

Per la Segre durante il rastrellamento, i vecchi ed i bambini erano i più increduli

Sono passati 75 anni dal 16 ottobre 1943, giorno del rastrellamento del ghetto di Roma da parte della Gestapo. A Circo Massimo, su Radio Capital, la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, ricorda: “In quella retata furono portati via mio zio, sua moglie e i loro tre bambini. Per i legami che aveva mio zio, avvocato della Sacra Rota, furono aiutati e nascosti in Vaticano. Si erano salvati dopo aver assistito a scene spaventose, ai pianti e alla disperazione di queste persone che venivano portate via. Si sentirono sempre miracolati ma quasi colpevoli di aver assistito a queste scene di panico, averle fatte loro stessi, e poi di essere stati in Vaticano tutto il tempo della guerra”, continua Segre. “I vecchi e i bambini erano i più increduli. Lo capisco adesso che sono vecchia: i vecchi diventano come bambini, hanno lo stesso stupore davanti al male”.

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