Meloni sogna il voto anticipato e un governo Lega-Fdi

Europee banco di prova per una maggioranza alternativa a quella gialloverde

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giorgia Meloni

ROMA – La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni punta sulle elezioni Europee per dimostrare, voti alla mano, che un’alternativa al governo giallo verde è possibile ed è targata Lega-Fdi.

Obiettivi

Il primo è ottenere un buon risultato alle elezioni del prossimo 26 maggio, il secondo è abbattere quello che la Meloni definisce “leuromostro e rimettere il potere in mano agli stati sovrani, e magari occuparsi insieme, a livello europeo, di grandi questioni, come la politica estera o la difesa dei confini”. Il terzo obiettivo è dimostrare che Lega e Fdi possono avere la maggioranza in Italia.

Non c’è posto per Forza Italia

E’ da tempo che sia il vicepremier del carroccio Matteo Salvini che la ‘sorellina d’Italia’ tentano di smarcarsi dal leader di Fi Silvio Berlusconi, e considerati i sondaggi che vedono gli azzurri al di sotto del 10%, le Europee sono un’occasione ghiotta da non lasciarsi scappare.

Dopo le Europee si torni al voto

“Se va bene Fratelli d’Italia, se si vede che anche a livello nazionale c’è un’altra maggioranza possibile, Lega e Fdi, allora si apre lo spazio per un governo che faccia davvero gli interessi dell’Italia. Libero dai 5 Stelle”. Ne è certa la Meloni che esclude che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella possa affidare le sorti del Paese ad un governo tecnico. “Non avrebbe altra scelta che far votare – spiega – Voglio vedere chi lo sostiene un altro governo Monti dopo i disastri del primo”.

Salvini tra due fuochi

Il vicepremier, nonostante la costante ‘crisi di governo’, amplificata negli ultimi giorni dai casi Siri e Raggi, non sembra intenzionato a staccare la spina al governo, ma il Consiglio dei Ministri di domani, durante il quale si discuterà anche dei fondi ‘speciali’ per Roma, su cui Lega e 5 Stelle hanno posizioni opposte, potrebbe segnare un cambio di rotta. Così come a far cambiare idea a Salvini potrebbe essere la decisione che il premier Giuseppe Conte si è riservato di prendere rispetto al sottosegretario Siri.

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