Migranti, Fratoianni: “Non sono pentito di aver candidato Soumahoro, ma chiarire le ombre”

Le parole del leader di Sinistra Italiana

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Nicola Fratoianni

MILANO – “Nessuno mi aveva mai parlato di ipotesi di reato” ma le sue spiegazioni lo hanno convinto “sino a un certo punto. Credo che ci siano ancora delle zone d’ombra da chiarire ed è quello che noi gli abbiamo chiesto”. Così il leader di Si Nicola Fratoianni, intervistato da Repubblica sulla vicenda di Aboukabar Soumahoro, dopo le indagini sulle cooperative gestite dalla suocera e dalla moglie di Aboubakar Soumahoro, deputato Avs che si è autosospeso.

Onorevole, le spiegazioni di Aboubakar vi hanno convinto? “Sino a un certo punto.- risponde Fratoianni a Repubblica – Credo che ci siano ancora delle zone d’ombra da chiarire ed è quello che noi gli abbiamo chiesto di fare. Nel merito, punto per punto, nell’interesse suo, di chi lo ha votato e della dimensione collettiva di cui fa parte”.

Alla domanda se della candidatura “si sia pentito?”, Fratoianni risponde:

“No perché la scelta è stata fatta pensando che quei temi, quelle battaglie, sono essenziali per una forza come la nostra. E lo penso anche oggi. Sebbene non mi sfugga che il problema adesso è come sostenere e proteggere le lotte e le ragioni di chi quotidianamente le porta avanti dalle ripercussioni di questa vicenda. Ragioni e lotte che restano al centro della nostra iniziativa politica”.

(LaPresse)

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