Migranti, Lucano: “Trattato peggio di un mafioso”

Le parole dell'ex sindaco di Riace

Domenico Lucano, sindaco di Riace (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

MILANO – “Tutti questi soldi? Ma quali soldi! Io non ho più nemmeno gli occhi per piangere”. Si sfoga così, in un colloquio con la Stampa, Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace condannato ieri a 13 anni e due mesi di reclusione, e a restituire 500mila euro di finanziamenti ricevuti dall’Unione europea, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa, peculato e abuso d’ufficio. “Basta, oggi per me finisce tutto”, dice Lucano, che definisce la condanna “una cosa pesantissima, inaspettata, inaudita, che non capisco e che non si dà nemmeno per delitti di mafia”. E sul maxi risarcimento spiega: “Mia moglie fa un lavoro umile, pulisce le case delle persone. Non ho proprietà, non ho niente, completamente, vado avanti così, con nulla. Non ho un centesimo per pagarmi gli avvocati”.

(LaPresse)

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