Turri (Lega): “Il governo spegne i riflettori sulle mascherine Fca”

L’intervista. L’esponente del Carroccio ha presentato un’interrogazione: “Nessuna risposta in 2 mesi”. Il deputato: “Scomode e poco filtranti, non sono utilizzabili”

NAPOLI – La vicenda delle mascherine prodotte dalla Fca e distribuite a migliaia nelle scuole della Campania, nonostante le denunce sullo scarso potere filtrante, sollevata da Cronache di Napoli, continua a far discutere. Si tratta di quelle mascherine di Meltblown, tessuto-non-tessuto prodotto con polipropilene e utilizzato come strato filtrante per le mascherine chirurgiche, che tante polemiche hanno sollevato in tutta Italia, e che sono state oggetto di una denuncia che il sindacato Usb, Rete Iside onlus e Osa hanno presentato alla fine dello scorso gennaio alla Procura della Repubblica di Roma e alla Procura regionale del Lazio presso la Corte dei Conti, in quanto, stando all’esposto, “non rispondenti ai parametri stabiliti dal Dpcm 17 marzo 2020 numero 18”.

Il nostro giornale ha effettuato la più classica delle prove: indossando la mascherina, si soffia verso un accendino acceso. La fiamma si è spenta, segnale che il nostro soffio ha oltrepassato il tessuto e raggiunto la fiamma, cosa che non dovrebbe mai accadere.

Due mesi fa sulla questione è stata presentata un’interrogazione parlamentare dell’onorevole leghista Roberto Turri, al quale molti dirigenti scolastici del Veneto si sono rivolti dopo aver tentato invano di comunicare con l’ex commissario straordinario Domenico Arcuri.

“Le mascherine”, spiega Turri nel testo dell’interrogazione, “che la popolazione scolastica ha ricevuto e continua a ricevere si sono rivelate sempre o troppo piccole oppure troppo grandi, in molti casi prive del nasello metallico, dotate non di elastici da passare dietro le orecchie, bensì di lunghe fasce da tenere dietro la testa con il risultato che in più di otto casi su dieci non vengono utilizzate: spesso vengono buttate, oppure accantonate perché scomode”.

Abbiamo chiesto all’onorevole Turri se ha avuto risposta alla sua interrogazione: “No”, racconta Turri, “nessuna risposta”.
Come mai ha presentato l’interrogazione?
A parte che ho tre figli che frequentano la scuola dell’obbligo e quindi conosco direttamente il problema, quello che mi ha spinto a presentare l’interrogazione è stato un dirigente scolastico che conoscevo e che mi aveva segnalato che da tempo continuava a scrivere ad Arcuri, pregandolo di andarsi a riprendere queste mascherine, poiché nessuno le utilizzava. O avevano un odore sgradevole, oppure erano troppo grandi, o troppo piccole, comunque restavano completamente inutilizzate.
C’era anche il problema sull’efficacia dei dispositivi di protezione individuale Fca? L’aria passa attraverso il materiale con cui sono state prodotte?
Sì, c’era la sensazione che filtrassero poco. E’ un errore che ha commesso Arcuri.

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