Migranti, Sea Watch ferma a largo di Lampedusa. Salvini cita Wojtyla

Va avanti da giorni al largo di Lampedusa lo stallo per la nave Sea Watch3 dove restano 43 persone fra cui 3 minori, dopo il salvataggio dell'11 giugno scorso a 47 miglia dalle coste libiche e lo sbarco autorizzato di 10 migranti.

(Photo by FEDERICO SCOPPA / AFP)

MILANO – Va avanti da giorni al largo di Lampedusa lo stallo per la nave Sea Watch3 dove restano 43 persone fra cui 3 minori, dopo il salvataggio dell’11 giugno scorso a 47 miglia dalle coste libiche e lo sbarco autorizzato di 10 migranti. E c’è chi parla di “emergenza umanitaria che persiste” come il deputato Riccardo Magi di + Europa.

Intanto le istituzioni

Mentre il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che sabato ha firmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque italiane per la nave della ong tedesca, in un tweet cita Papa Giovanni Paolo II. “E’ responsabilità delle autorità pubbliche esercitare il controllo dei flussi migratori in considerazione delle esigenze del bene comune”, sono le parole di Wojtyla citate dal leader leghista e titolare del Viminale, quasi a cercare un endorsement postumo. “L’accoglienza deve sempre realizzarsi nel rispetto delle leggi e quindi coniugarsi, quando necessario, con la ferma repressione degli abusi”, prosegue la citazione di Salvini, pronto a partire per Washington per incontare il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence e il segretario di Stato Mike Pompeo per parlare anche di immigrazione.

Le indagini

Intanto però da un’inchiesta pubblicata dal quotidiano Repubblica, con dati del ministero dell’Interno tedesco, emerge che la Germania avrebbe sferrato un’offensiva in grande stile per trasferire più ‘dublinanti’ possibili in Italia, cioè quei profughi che secondo le regole Ue dovrebbero essere trasferiti nei Paesi di primo approdo.

Nel primo trimestre del 2019 – segnala Repubblica – sono state ben 4.602, il 33% del totale delle domande fate arrivare a tutti i partner Ue. Soprattutto, un boom del 50% rispetto al trimestre precedente (tra ottobre e dicembre erano state 2.979 le richieste a Roma, il 25,4%).

Dati che si prestano a un affondo immediato dell’opposizione contro il governo. Per il deputato dem Filippo Sensi l’inchiesta su Repubblica “svela il fallimento della politica di Salvini sui trasferimenti dei profughi dalla Germania all’Italia. Effetto perverso dell’accordo dello scorso giugno a Bruxelles che ha penalizzato il nostro Paese”. Perché “aumentano vertiginosamente i trasferimenti in aereo in Italia, dati alla mano. Ai proclami e alla faccia feroce del ministro degli Interni non corrispondono i fatti”. Un “saldo negativo pesante” sul quale il ministro dell’Interno e vicepremier per Sensi dovrà rispondere in Parlamento.

Le reazioni

A tuonare con toni anti Ue è il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “La Germania aumenta i rimpatri degli immigrati clandestini. Come? Li sedano, li ammanettano e li spediscono in Italia. Ecco la strategia dell’idolo degli europeisti Angela Merkel: scaricare il problema sicurezza e immigrazione della Germania sulla nostra Nazione. Questa volta Onu, Unione Europea e associazioni varie non hanno nulla da dire sui diritti dei migranti? Tutto questo mentre una Ong tedesca, la Sea Watch, continua a traghettare immigrati in Italia. Il Governo si faccia rispettare in Europa!”.

Per la Meloni, che chiama in causa quindi anche l’esecutivo di Roma, “la soluzione è non far arrivare i clandestini in Italia con un blocco navale europeo” quindi “cosa aspetta l’Italia a chiederlo?”.


di Laura Carcano

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