Milano si scalda per Higuain. Torino fredda per Bonucci

Milano è infiammata, Torino è gelida. Non si parla delle temperature, inevitabilmente alte e enfatizzate da un caldo afoso in entrambe le città del nord.

Foto LaPresse - Marco Alpozzi

TORINO (LaPresse) – Milano è infiammata, Torino è gelida. Non si parla delle temperature, inevitabilmente alte e enfatizzate da un caldo afoso in entrambe le città del nord. Quanto dell’accoglienza riservata ai protagonisti della maxi-operazione tra Juve e Milan. Il capoluogo lombardo, sponda rossonera ovviamente, è in fibrillazione per l’arrivo di Mattia Caldara e soprattutto Gonzalo Higuain: un doppio colpo vissuto come un atto di forza del club in questi primi giorni di era Elliott-Leonardo

Calda accoglienza per Higuain, al contrario per Bonucci

A Torino, invece, Bonucci è stato accolto con indifferenza. Mentre sui social il popolo bianconero continua a spaccarsi in due parti non proprio uguali con ricca prevalenza di chi non lo riesce ancora a perdonare, la sua seconda-prima giornata è scivolata via senza alcun bagno di folla. Solo cronisti e fotografi ad attenderlo a Caselle. Appena una trentina di tifosi lo hanno aspettato al J Medical, salvo poi poterlo salutare solo al termine delle visite mediche perché il suo ingresso è avvenuto dal retro senza alcuna passerella. E quando alle 16.53 si è presentato al Training Center della Continassa, i pochi tifosi presenti (per lo più per salutare Cristiano Ronaldo e le altre stelle bianconere rimaste a Torino) lo hanno accompagnato anche con qualche fischio.

Decisamente fredda, dunque, l’accoglienza per il Bonucci-bis. Ma anche una reazione per il momento prevedibile: il difensore sapeva a cosa andava incontro, dopo aver convito squadra e dirigenza adesso dovrà riconquistare anche quelli che per sette anni sono già stati i suoi tifosi. Grande calore per Gonzalo Higuain anche da parte di quelli che saranno i suoi ex compagni. In tanti hanno scritto messaggi d’amore per il Pipita, da Dybala a Douglas Costa passando per Benatia e Pjanic. E pure la tifoseria sembra unanime nel riconoscere l’importanza del centravanti argentino in questi due anni. Ma il tempo dei ricordi è pronto a scadere molto in fretta.

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