MotoGp, riscatto Marquez a Jerez e messaggio ai rivali: l’uomo da battere è ancora lui

Foto Jorge Guerrero / AFP in foto Marc Marquez

MILANOMarc Marquez è tornato e ha tutta l’intenzione di non fermarsi. Il trionfo di Jerez ha restituito allo spagnolo il trono del Mondiale, dove ormai è abituato a sedersi con impressionante scioltezza. E lanciato il solito messaggio ai rivali: l’uomo da battere resta sempre e comunque lui. Una leadership che, senza lo zero punti di Austin, frutto di una caduta dovuta a un problema tecnico, sarebbe già fuga: sono ‘bastati’ le vittorie di Termas de Rio Hondo, Jerez e il secondo posto di Losail per tracciare già il solco.

E suggerire il timore che il canovaccio del Mondiale 2019 potrebbe già essere scritto: del resto, intoppi a parte, anche nelle domeniche normali il podio per Marquez sembra essere assicurato. Gli inseguitori diretti del portacolori Honda – Andrea Dovizioso, il sempre più convincente Alex Rins, il duo Yamaha formato da Valentino Rossi e Maverick Vinales – meditino. Per disarcionare il ‘Cabroncito’ dalla vetta, da qui alla fine della stagione servono imprese a ripetizione. E sperare in qualche passo falso del fuoriclasse di Cervera, che continua a dominare in maniera quasi imbarazzante e a fare il bello e il cattivo tempo.

Facile a dirsi, perché con appena quattro gare all’attivo Marquez ha confermato il grandissimo feeling con una moto che esalta lo stile di guida del campione del mondo. Ma oltre alla fame da cannibale, ciò che davvero colpisce del campione del mondo è il continuo tentativo di migliorarsi, di lavorare costantemente per compiere altri passi verso la perfezione. Come si può fermare il ‘marziano’, dunque? E soprattutto chi? Il già citato Rins sta mostrando grande personalità in sella alla Suzuki.

Prima la vittoria del Gp di Austin, poi il secondo posto di Jerez

Lo spagnolo sulla carta ha le qualità per incarnare l’anti-Marquez, o perlomeno per provare ad esserlo. La sfida di Dovizioso, ieri giunto ai piedi del podio, al momento pare quella di cercare di superare i ‘soliti’ limiti, cercando di contenere i danni il più possibile.

Il vecchio leone Rossi è il solito lottatore, ma se la classe gli permette rimonte come quella vista ieri, con la Yamaha non è ancora riuscito a trovare la combinazione giusta per poter fare da battistrada. Il suo compagno Maverick Vinales sta cercando la quadratura del cerchio e il podio di Jerez potrebbe, forse, rappresentare la svolta della sua stagione. Certamente gli ha fruttato un pieno di fiducia. E Jorge Lorenzo, colui che avrebbe reso la Honda un vero ‘dream team’? Lo spagnolo continua ad essere in grande affanno.

E se persino a Jerez, circuito ‘amico’ dove ha sempre fatto la differenza, non riesce a incidere, significa che la strada per lui è davvero in salita. Insomma, la corsa al trono di Marquez non sembra preannunciare clamorosi scossoni all’orizzonte. Di certo, dai prossimi appuntamenti europei ci si aspettano indizi significativi: Le Mans, Mugello, Catalogna, Assen. Intanto, spedita in archivio la gara, il carrozzone del Motomondiale si è fermato a Jerez per i test.

A dominare la prima giornata è stato Fabio Quartararo

Il francese della Yamaha Petronas ha girato in 1:36.379 precedendo l’inglese Cal Crutchlow su Honda di 0.418. Terzo Franco Morbidelli sull’altra Yamaha, a 0.714. Per quanto riguarda i big della categoria, quinto Vinales su Yamaha a 0.847 e settimo Marquez a 0.881. Nono Jorge Lorenzo sull’altra Honda a 1.087. Fuori dai primi dieci Rossi, 17esimo sull’altra Yamaha a 1.677.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome