Napoli. Preso Angrisano, boss della Vanella Grassi

L’errore del 31enne: era insieme ad amici e parenti per il compleanno del figlio

NAPOLI – Arrestato il super latitante Gaetano Angrisano. La Procura lo indica ai vertici del clan Vanella Grassi. Il trentunenne si nascondeva nel cuore del lotto G. Oltre 250 carabinieri hanno circondato le palazzine in via Antonio Labriola di notte. Era insieme ad amici e parenti. Ci avevano provato due volte gli agenti della squadra mobile, ci sono riusciti gli uomini del nucleo investigativo del Provinciale. Stavolta non volevano sbagliare. Il latitante – tra i 100 più pericolosi d’Italia – ha commesso un errore: la festa di compleanno del figlio di due anni. I militari hanno intercettato i messaggi via social e capito: erano in corso i preparativi. Sapevano che con ogni probabilità avrebbe partecipato anche Angrisano. Un’opportunità ghiotta. Così in poche ore hanno pianificato il blitz. Ma era necessario effettuare decine di ispezioni in simultanea: era stato deciso di mobilitare un piccolo battaglione. Dal ministero dell’Interno fanno sapere che la cattura del 31enne è avvenuta nel corso di un’articolata operazione, che ha visto impegnati oltre 250 carabinieri. Sorpreso al lotto G, dove si trovava in occasione del compleanno del figlio. Gaetano Angrisano ora è detenuto nel carcere di Secondigliano. L’uomo, condannato a 10 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, è stato assicurato alla giustizia, dopo complesse indagini condotte per oltre un anno dal nucleo investigativo.

Era irreperibile da un anno e mezzo. Con lui salgono a 52 i latitanti pericolosi tratti in arresto dalle forze di polizia dall’ottobre 2022 a oggi. Gaetano Angrisano è il genero del boss Salvatore Petriccione, noto come il ‘marinaio’, oggi detenuto. Fino a ieri notte il trentunenne era tra i 100 latitanti più pericolosi d’Italia. Bloccato durante una festa. Per il ministero dell’Interno uno dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia, per altri un fantasma. Angrisano è ritenuto un elemento di rilievo della Vanella Grassi, clan che ha fatto del lotto G di Scampia la sua roccaforte. È proprio lì l’hanno scovato i carabinieri del comando provinciale. Gli investigatori dell’Arma fanno sapere che per un anno e mezzo era sfuggito all’arresto, nonostante una condanna a 10 anni di reclusione, pendente per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

I militari hanno seguito le sue tracce, svolgendo indagini tecniche e tradizionali. Ogni tessera del puzzle lasciava presagire, che non fosse lontano dal suo quartiere. E ieri notte, più di 250 carabinieri hanno letteralmente cinturato il lotto G. Impossibile entrare, o uscire senza essere notati dalle pattuglie. Hanno perquisito tutte le abitazioni per ‘blocchi di edifici’, e lo hanno stanato. In pratica Angrisano era stato invitato alla festa, ma ha dovuto lasciare amici e parenti subito dopo la torta. Il 31enne condotto nel carcere di Secondigliano, dopo le formalità di rito in caserma. E’ il 15esimo latitante arrestato quest’anno dai carabinieri. Lo cercavano i migliori apparati investigativi dei carabinieri e della polizia. Dovevano notificargli un vecchio ordine di carcerazione. Angrisano nel settembre 2021 fu bloccato in Spagna. Poi aveva lasciato il carcere. L’avvocato Leopoldo Perone era riuscito ad ottenere la revoca della misura cautelare, con immediata liberazione. Poi era arrivato il provvedimento per la carcerazione, per un cumulo di pene. Ed era ricercato dall’estate 2022.

Si nascondeva a casa sua al lotto G

NAPOLI (giule) – Primo ‘colpo’ del neo procuratore Nicola Gratteri. Si è insediato il venti ottobre e l’arresto di Gaetano Angrisano (latitante da un anno e mezzo) è una ‘bandierina’ sul tavolo del capo degli uffici giudiziari. Accelerata alle indagini sui latitanti? Lo diranno i fatti. Intanto gli inquirenti esaminano un particolare: il 31enne – ritenuto tra i capi della Vanella Grassi – è stato bloccato al lotto G, in pratica a casa sua. Non aveva mai lasciato via Antonio Labriola. Non è l’unico. Marco Di Lauro fu arrestato dopo 14 anni a casa sua in via Emilio Scaglione. Bloccato dalla squadra mobile nell’appartamento al piano terra il 2 marzo 2019. Ora manca all’appello a Napoli un altro super latitante: Renato Cinquegranella. Nato nel 1949, ricercato dal 6 ottobre 2002. Il 7 dicembre 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per l’arresto ai fini estradizionali. Ma ad oggi nessuna traccia.

Va detto che per due volte gli investigatori erano a un passo dalla cattura di Angrisano: a marzo la squadra mobile aveva effettuato una incursione in una palazzina in via Antonio Labriola. Gli agenti erano certi di trovarlo all’ultimo piano. Udirono solo un rapido calpestio sul solaio: nessuno sa dire chi fosse quella persona. Ci riprovarono qualche settimana dopo con lo stesso risultato. Sospettano che il trentunenne non abbia mai lasciato il lotto G. E potesse contare su una fitta rete di collaboratori.

Le indagini proseguono per capire come abbia fatto a eludere i controlli per un anno e mezzo: i carabinieri vogliono individuare i fiancheggiatori. La notizia dell’arresto di Angrisano ieri ha fatto il giro della città. Il consigliere regionale Severino Nappi: “E’ la conferma che lo Stato c’è ed è in prima linea per restituire serenità ai cittadini e liberare anche i nostri territori dall’illegalità. Un plauso alle forze dell’ordine, che combattono sul campo la criminalità organizzata”. Non solo. La segreteria provinciale dell’associazione sindacale dei carabinieri Unarma di Napoli ha espresso in serata “grande soddisfazione per l’eccellente operazione, estendendo le congratulazioni ai 250 militari che hanno attivamente partecipato alle operazioni di cattura. L’operazione è simbolo della forza e dell’efficienza che da sempre lo Stato, attraverso i carabinieri, esprime”.

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