Appalti a Casal di Principe, la Dia: De Angelis in contatto con Apicella e Schiavone

I mafiosi lo avrebbero avvicinato per avere aiuti nelle gare gestite dal Comune. Il dipendente (non indagato) accusato dal pentito Tartarone: “Amico di Bidognetti, mediava gli incontri con gli imprenditori”

CASAL DI PRINCIPE – Quando i politici sono inavvicinabili, per ottenere aiuti nelle gare d’appalto non resta che rivolgersi alla parte tecnica: vanno ‘corteggiati’ istruttori e dirigenti che lavorano alle procedure e da loro, con discrezione, ottenere le indicazioni necessarie a rendere vincente la propria offerta. È lo schema criminale che, secondo gli agenti della Dia di Napoli, avrebbero seguito Dante Apicella, alias damigiana, e Nicola Schiavone, detto o russo. I due, scontate le condanne ricevute per la loro partecipazione al clan dei Casalesi (incassate, rispettivamente, con i processi Spartacus e Normandia) e riottenuta la libertà, si sarebbero subito rituffati nel business degli appalti pubblici. Come? Sfruttando il loro peso malavitoso e, soprattutto, usando ditte intestate a prestanome. Ed entrambi, a Casal di Principe, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, per avere informazioni sulle gare gestite dal Comune, si sarebbero rivolti al dipendente Antonio Massimiliano De Angelis.

Le intercettazioni

A fornire agli agenti della Dia notizie riguardanti il presunto rapporto tra Apicella e De Angelis, già consigliere comunale nel 2007 ed ora istruttore tecnico del Municipio, sono stati Luigi e Isidoro Schiavone. Il 9 gennaio 2021 sono stati intercettati mentre raccontavano al fratello Nicola proprio degli incontri tra il dipendente e il mafioso nei pressi di un bar situato lungo via Santa Maria a Cubito, a Villa Literno. Notizia che fece venire voglia a ‘o russo, scarcerato pochi mesi prima, di avvicinare De Angelis: disse ai familiari che avrebbe voluto parlargli per comunicare che era a conoscenza delle sue attività nel Municipio e della sua presunta ‘vicinanza’ a damigiana.

Luigi e Isidoro, stando a quanto registrato dalla Dia, chiarirono al fratello che alcune imprese collegate ad Apicella erano risultate aggiudicatarie di lavori proprio grazie all’intervento di De Angelis nelle procedure di gara.

Setola e Tartarone

Prima ancora degli Schiavone, a dare informazioni all’Antimafia su De Angelis era stato nel 2014 Giuseppe Setola, capoclan dell’ala stragista dei Casalesi. Nella sua breve parentesi di collaboratore con la giustizia, disse al pubblico ministero Alessandro Milita che sarebbe stato De Angelis, in qualità di amministratore, ad aiutarlo nell’ottenere il permesso a costruire per una sua villetta realizzata a Casale (recentemente sequestrata dalla Corte d’Assise di S. Maria C.V. su richiesta della Procura).

La Dia, per tracciare meglio la figura di De Angelis, ha sfruttato anche le dichiarazioni rese dal pentito Luigi Tartarone il 19 ottobre 2010: “È un vecchio amico di scuola di Aniello Bidognetti, che anche per questo motivo si è messo sempre a disposizione in tutti i casi in cui noi dei Bidognetti avevamo bisogno di favori presso il Comune. Aggiungo che oltre ai numerosi favori legati all’attività del Comune, quali ad esempio il rilascio di certificati ed altro, il clan riusciva ad avere contatti con alcuni imprenditori utilizzando quale mediatore proprio De Angelis. Quando avevamo bisogno di soldi e dovevamo contattarli, chiedevamo a De Angelis di fissare un appuntamento. A De Angelis – ha concluso Tartarone – riferivamo il motivo dell’appuntamento e cioè che gli imprenditori avrebbero dovuto consegnare un regalo soprattutto in corrispondenza di Pasquale, Natale e Ferragosto”.

Gli incontri con ‘o russo

Tornando alla presunta frequentazione del dipendente comunale con il mondo Apicella, gli investigatori, sempre grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, al netto delle dichiarazioni ‘involontarie’ rese da Isidoro e Luigi Schiavone, sostengono di poter indicare almeno tre suoi contatti avvenuti tra febbraio e settembre 2019. Dobbiamo arrivare al marzo 2021, invece, per avere traccia di uno dei suoi primi incontri con Nicola Schiavone. E la Dia sa cosa si sarebbero detti in quell’occasione grazie al resoconto del faccia a faccia che proprio ‘o russo fece ai suoi familiari: riferì loro di aver parlato con De Angelis di eventuali opportunità lavorative e di imprese che avevano avuto problemi per la certificazione antimafia.

Dal confronto con il dipendente, inoltre, emerse che l’amministrazione comunale, guidata da Renato Natale, si era rivelata poco disponibile nel condividere le scelte politiche e le modalità e tipologia di lavori da effettuare, circostanza che qualche settimana prima era stata confermata anche dai fratelli di ‘o russo, i quali dicevano che le presunte turbative di gara si erano tutte concretizzate tenendo all’oscuro il sindaco.

Un altro incontro tra Schiavone e De Angelis ci sarebbe stato ad inizio settembre del 2021: la Dia lo ha tracciato grazie all’ennesima intercettazione telefonica in cui Nicola disse al germano Isidoro che avrebbe dovuto vedere il dipendente e che quest’ultimo gli avrebbe potuto fornire informazioni circa il numero di partecipanti ad un bando di gara.

Il confronto, poiché ‘o russo lasciò in auto il telefono (dove era installato il trojan), non venne ascoltato dagli agenti, che però ottennero notizie in merito il 13 settembre, quando Nicola spiegò sempre a Isidoro che De Angelis gli aveva comunicato un numero errato di ditte partecipanti. E ancora a settembre ‘o russo venne a conoscenza che la Vonax, azienda che lui avrebbe intestato ad Alessandro Ucciero, di Villa Literno, aveva ottenuto un appalto a Casale. Ma se realmente, al di là dei vari incontri, Schiavone sia stato aiutato o meno da De Angelis per avere quel lavoro, la Dia non lo dice. Gli agenti, però, ricordano, nella loro attività di inchiesta, che il 22 gennaio 2022 riferì ad un 45enne di avere ormai possibilità di ottenere altri appalti a Casale avendo attivato dei canali interni al Comune.

Il processo

Intercettazioni, dichiarazioni di collaboratori e ricostruzioni fatte dalla Dia, in cui è emersa la figura di De Angelis, si trovano nell’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Graziella Arlomede, che a novembre dell’anno scorso ha riportato in carcere Nicola Schiavone ‘o russo con una nuova accusa di mafia (rischia 8 anni di carcere).

Legato a questa indagine è anche il filone che due mesi fa ha determinato una nuova condanna, sempre per associazione mafiosa, in primo grado, per Dante Apicella. Rispetto ai procedimenti a carico di ‘o russo e di damigiana, De Angelis, dipendente del Comune di Casal i Principe, è totalmente estraneo e per quanto a nostra conoscenza non è indagato ed è da considerare innocente fino a un’eventuale sentenza di colpevolezza irrevocabile. Quelle messe nero su bianco dall’Antimafia, chiariamolo, sono ipotesi investigative che potrebbero anche non determinare nuovi provvedimenti giudiziari.

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