Napoli, rapina armata nel ristorante: clienti in fuga

Napoli, rapina nel ristorante: clienti in fuga
Napoli, rapina nel ristorante: clienti in fuga

NAPOLI – Paura in un ristorante in via Montagna Spaccata nel quartiere Pianura. Ieri notte un rapinatore con il volto coperto da un casco nero e mascherina chirurgica ha fatto irruzione nel locale. Sotto la minaccia di una pistola, si è fatto consegnare dal titolare l’incasso: circa 6mila euro. Poi è fuggito a bordo di uno scooter con un complice. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Bagnoli, che hanno avviato le indagini.

Gli accertamenti partono dai filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza. 

La sequenza è da brivido. E la racconta al telefono il direttore del pub-braceria ‘Pinoga’, Pietro Pastore: “Sono stato io a subire la rapina. Non ho avuto paura”. Lei dove era in quel momento? “Ero appena entrato nella sala ed ero dietro al banco. Stavo andando verso la cassa. E’ entrato un uomo e si è rivolto a me: ‘T’accir, t’accir, dammi i soldi’. Io gli ho detto ‘ok, un momento, calma’. E intanto non nascondo che guardavo fisso la pistola, volevo capire se fosse vera. I carabinieri poi mi hanno detto che l’arma aveva il colpo in canna e quindi era funzionante. Gli ho dato il denaro, che era nel registratore. Davanti a un’arma da fuoco puoi fare ben poco. Non si può rischiare la vita”. Dopo una pausa: “Dico la verità, se avessi avuto vicino le chiavi dello scooter, avrei seguito il rapinatore. Solo per vedere dove andasse. Non lo avrei bloccato. Questo è sicuro”. Nel locale in quel momento c’erano 150 persone. Altre erano ai tavoli all’esterno. Cosa è successo? “Sono fuggiti tutti. Ed è proprio questo l’aspetto più doloroso. A me non interessano i soldi. Dispiace solo per i clienti. C’erano tanti bambini, piangevano tutti. La gente si è spaventata. Sono corsi tutti all’esterno del pub. Ci sono stati momenti di panico. Ma noi stavamo lavorando. E’ davvero triste e fa male. Senza contare che uno dei proprietari, Andrea, fu già rapinato e ferito anni fa”. Il direttore del ‘Pinoga’ usa parole nette: “Spiace dirlo, ma qui siamo dimenticati dalle istituzioni. Facciamo retorica, perché lo ripetiamo spesso, alla prima occasione. Diciamo sempre le stesse cose. Quando c’è un evento, o una manifestazione tutti partecipano in massa e compatti. Si vedono tutti, politici e forze dell’ordine. Ma poi tutto torna come prima”. Cosa fare per invertire la rotta? “Servono più controlli in strada e più pattuglie. Io ho abitato al nord Italia per diversi anni. Sono stato nel Mantovano, perché ho giocato a calcio a livello dilettantistico. Sono tornato a Napoli nel 2012. Qui le cose non vanno bene”.  

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