Niente borse di studio regionali, studenti sul piede di guerra

Slittano ancora i pagamenti, se na parla in primavera 2020

NAPOLI – “Io fino a marzo come lo pago l’affitto?”. E’ la domanda che si pongono centinaia di studenti fuori sede iscritti alle università napoletane da tempo in attesa delle borse di studio vinte mesi fa e che ancora tardano ad arrivare. L’ultima scadenza fissata dalla Adisurc, l’ente che si occupa dell’erogazione dei fondi agli assegnatari, era fine novembre. In settimana, la doccia fredda: i pagamenti slittano ancora, se ne parla per la primavera del 2020. Intanto, centinaia di universitari restano in attesa delle annualità. Qualcuno sta ancora aspettando che arrivino i soldi vinti per l’anno accademico 2015-2016. “Contavamo sulla parola che ci era stata data e ci siamo organizzati in base alle scadenze fissate”, raccontano i ragazzi. Feliciana, studentessa di Andria, sta ancora aspettando il premio laurea vinto nel 2016. Dopo tre anni si vede costretta a destreggiarsi tra lavoro, bollette e affitto da pagare.

“Se il pagamento arriva in ritardo non c’è più alcun diritto allo studio”, commenta amareggiata. “Io per mantenermi devo lavorare, riducendo il tempo per lo studio e prolungando così il mio percorso accademico. Questo ulteriore ritardo nei pagamenti causerà non pochi danni agli studenti e alle rispettive famiglie già colpite da un reddito precario e con una situazione economica difficile”. Ma il non disagio riguarda solo gli studenti provenienti da altre Regioni. Maria è di Casoria, studia all’Università Orientale ed ha vinto una borsa di studio nel 2016. Le spese sostenute fino ad ora per seguire i corsi, come l’abbonamento per i trasporti pubblici, non le sono ancora state rimborsate. “Ogni volta che sono andata a chiedere informazioni mi hanno sempre dato risposte vaghe: una volta era colpa della Regione, un’altra di nuove rendicontazioni. Le informazioni sono poche e confuse”, afferma la ragazza. Stanchi di aspettare, nei giorni scorsi una trentina di ragazzi si sono recati negli uffici dell’Adisurc in via Alcide De Gasperi per avere chiarimenti. In seguito all’arrivo della polizia, allertata dai custodi della sede dell’ente, agli studenti è stato promesso un appuntamento con i vertici, avvenuto nella mattinata di ieri. Anche in questo caso, le risposte non sono state soddisfacenti.

“Ci sono state diverse motivazioni, dalla scarsità di personale che gestisce le pratiche alle difficoltà burocratiche. Per quanto riguarda le tempistiche ci hanno dato risposte aleatorie, promettendo l’erogazione in un futuro prossimo”, racconta Francesco. “La borsa di studio è lo strumento con cui gli studenti sostengono il loro percorso di studio, e quindi il costo del materiale didattico, dell’affitto, del sostentamento. Problemi di cui ad interrogarsi debba essere, oltre l’Adisurc anche la Regione, che è l’istituzione che dovrebbe occuparsi di garantire a tutti gli effetti il diritto allo studio alle studentesse e agli studenti di questa città”.

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