Nord Corea: “Missili a lungo raggio testati con successo”. Usa: “Minaccia i vicini”

La Corea del Nord ha annunciato di aver testato "con successo" nuovi missili da crociera a lungo raggio, per la prima volta da mesi. Un segnale del fatto che Pyongyang continua a lavorare per aumentare le proprie capacità militari, nel corso dello stallo nei negoziati con gli Usa.

(AP Photo/Lee Jin-man)

SEUL – La Corea del Nord ha annunciato di aver testato “con successo” nuovi missili da crociera a lungo raggio, per la prima volta da mesi. Un segnale del fatto che Pyongyang continua a lavorare per aumentare le proprie capacità militari, nel corso dello stallo nei negoziati con gli Usa. L’agenzia di Stato Kcna ha dichiarato che i missili hanno dimostrato di poter colpire obiettivi a 1.500 chilometri di distanza, nei test eseguiti nel fine settimana. I media hanno anche diffuso fotografie dei dispositivi esplosi da un camion lanciarazzi. I missili, ha affermato la Corea del Nord, sono “un’arma strategica di grande importanza”, parole che lasciano intendere siano stati sviluppati con l’obiettivo di armarli con testate nucleari.

Pyongyang sostiene di aver bisogno delle armi nucleari come deterrente all’ostilità di Usa e Corea del Sud, avendo in passato tentato di usare la minaccia legata agli arsenali per ottenere aiuti economici. La comunità internazionale vuole convincere la Corea del Nord ad abbandonare il progetto e ha usato nel tempo un mix di sanzioni e promesse di aiuti. I negoziati guidati dagli Usa, però, si sono bloccati dopo il fallimento nel 2019 di un vertice tra il leader Kim Jong-un e l’allora presidente statunitense, Donald Trump. Washington rifiutò la richiesta di alleviare le sanzioni in cambio dello smantellamento di un vecchio complesso nucleare.

La Corea del Nord ha messo fine a marzo a un periodo di stop dei test balistici, sparando due missili a corto raggio in mare. Sinora ha rifiutato le aperture per il dialogo dell’amministrazione Biden, chiedendo che gli Usa abbandonino prima le politiche “ostili”, riferimento alle sanzioni e all’alleanza con Seul. In Corea del Sud, gli Usa mantengono 28mila soldati, come deterrenza alla potenziale aggressione nordcoreana. Un’eredità della guerra di Corea, sfociata in un armistizio nel 1953, mai trasformato in trattato di pace.

Negli ultimi mesi Pyongyang ha dovuto concentrarsi sulla pandemia del coronavirus e sulla chiusura delle frontiere, nonché sulla drammatica situazione economica e sugli allagamenti. L’annuncio dei lanci dei missili è arrivato a poche ore dall’incontro, previsto martedì, fra il rappresentante speciale di Biden per la Corea del Nord, Sung Kim, e le controparti sudcoreane e giapponesi a Tokyo.

Il Pentagono ha fatto sapere che monitora la situazione e che il lancio “evidenzia la continua attenzione della Corea del Nord allo sviluppo del suo programma militare e le minacce a vicini e comunità internazionale”. Tokyo si è detto “estremamente preoccupata”, perché i missili a lungo raggio costituiscono “una grave minaccia alla pace e alla sicurezza del Giappone e delle aree circostanti”. Dalla Cina, un portavoce del ministero degli Esteri ha esortato “tutte le parti interessate a esercitare moderazione, muoversi nella stessa direzione, impegnarsi attivamente nel dialogo e nei contatti”.

LaPresse

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