Nuovo Macrico, la Curia fa da sola

La città non è stata coinvolta, incarico a un architetto pugliese e a un’università romana

caserta (Renato Casella) – La Curia esclude la città dai progetti per il Macrico. Venerdì a mezzogiorno la fondazione Casa fratelli tutti (promossa dalla Diocesi per realizzare il processo di rigenerazione dell’area ex Macrico) presenta il masterplan con un incontro con il team che si occuperà del progetto. Nella sala della Biblioteca Diocesana saranno presenti il vescovo Pietro Lagnese, monsignor Giovanni Vella, presidente della Fondazione Casa fratelli tutti, insieme ai progettisti del masterplan realizzato dall’architetto Massimo Alvisi, titolare di uno studio internazionale di architettura e urbanistica con Junko Kirimoto, e il professore Christian Iaione di LabGovCity, laboratorio per la governance dei beni comuni, spin-off non profit di studenti e ricercatori della Luiss “Guido Carli” per la pianificazione e l’attivazione dei processi di innovazione, ed Elpidio Pota, segretario generale della fondazione.
Il masterplan sarà consegnato prima al Comitato scientifico della Fondazione, poi alla collettività. Durante l’incontro sarà comunicato anche il programma del Festival Laudato si’, che si terrà dal 27 settembre al 4 ottobre.
Come si vede, sono tagliati fuori il Comune e l’università “Vanvitelli” e la Curia non ha ritenuto di doversi rivolgere a professionisti del territorio per il progetto (l’architetto Alvisi è pugliese). Insomma, la città viene messa da parte. E proprio ieri sera Maria Carmela Caiola, componente del Comitato Macrico Verde, ha partecipato a una riunione tecnica organizzata dalla Fondazione. Nei mesi scorsi, il Comitato ha espresso dubbi sulle intenzioni della Curia e lanciato l’allarme sul rischio di cementificazione, scrivendo di “una direzione progettuale totalmente opposta a quella del Verde pubblico inedificabile previsto dalla qualifica F2”. C’è il sospetto che si voglia “fare il solito inutile parcheggio mentre quello sotterraneo al Monumento ai Caduti è chiuso e quello sotterraneo di fronte alla Reggia è semivuoto”.
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