Ocse, dimezzate le richieste di asilo nel nostro Paese

Lo afferma l'Ocse nella scheda dedicata all'Italia del Migration Outlook

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA – Il numero di persone che hanno depositato una richiesta d’asilo in Italia nel 2018 è calato del 57,8%. E’ quanto affermato dall’Ocse nella scheda dedicata all’Italia del Migration Outlook, precisando che il numero esatto è di 53mila e quattrocento persone.

I dati Ocse

“La maggioranza dei richiedenti asilo – hanno fatto sapere dalla stessa Ocse – viene da Pakistan con 7mila e quattrocento persone, dalla Nigeria (5mile e cento) e Bangladesh (4mila e duecento)”. Il più forte innalzamento dal 2017, come hanno specificato, “riguarda i cittadini del Salvador con novecento richieste in più. Secondo gli ultimi dati ufficiali è la Germania la meta più richiesta dei cittadini extracomunitari nonostante un calo del 17 percento rispetto a due anni fa. Segue la Francia che ha registrato invece un incremento del 18 percento. Al terzo posto la Grecia anch’essa con un numero di domande attestatosi sul più 14 percento.

Le difficoltà dell’Italia nel gestire le pratiche

Nonostante il numero più basso di richieste, l’Italia smaltisce le pratiche con fatica. Alla fine dello scorso anno si contavano ancora poco più di centomila richieste inevase: “L’Italia – secondo l’Easo – è rimasta il secondo paese con il più alto numero di casi pendenti, anche se lo stock è diminuito di quasi un terzo rispetto a fine 2017”. Si è ridotto del 32 percento il numero di pratiche ancora aperte, a riprova della lungaggini del sistema italiano. Il rifiuto di protezione internazionale resta la linea guida europea degli ultimi anni. Nel 2017 le domande accettate dai vari Stati membri dell’Ue non raggiungevano quota 100mila, nel 2018 hanno invece sfiorato quota 120mila. L’Italia, dal canto suo, ha rappresentato il 14 percento di tutte le decisioni definitive emesse nel territorio europeo nel 2018, rispetto al solo 4 dell’anno precedente.

LaPresse

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