Pd, Calenda ci riprova: “Ora tavolo Gentiloni-Renzi-Zingaretti-Martina”

L'ex ministro non vuole fondare un proprio partito

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Roma (LaPresse) – “Credo sia venuto il momento di un time out. @PaoloGentiloni @matteorenzi @nzingaretti @maumartina @emmabonino dovrebbero sedersi intorno a un tavolo (non da pranzo) per capire davvero cosa vogliamo fare nei prossimi mesi. Opposizione e Europee. Non mi pare così difficile”. Lo scrive su Twitter Carlo Calenda (Pd).

“Nonostante l’insistenza degli stessi dirigenti di PD ‘fai un partito e poi ci alleiamo’ non ho intenzione di farne uno. Ho sempre detto e ripetuto che non credo ai partiti personali. Altra cosa è lavorare per costruire un ampio Fronte Democratico per le europee”. Lo scrive su Twitter Carlo Calenda (Pd).

Lo spettro scissione e la possibilità che Renzi crei un nuovo partito? “È l’effetto di tante differenti forze. Insipienza del PD, volontà di Renzi (legittima) di rimanere protagonista sulla scena politica, leadership alternative deboli, agende personali forti”. Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, rispondendo a un follower che gli domanda se sia davvero tutta colpa del brutto carattere di Renzi. E a chi obietta “Signor Calenda, non si tratterebbe di un partito personale, ma di un nuovo soggetto politico liberal democratico. Il PD è scaduto come un farmaco”, l’ex ministro dello Sviluppo economico risponde: “No, si tratterebbe del partito di Renzi. Nel bene e nel male è l’unica dimensione in cui riesce a operare. Non fa per me. Ma se avrà successo meglio per il paese”. A chi poi nlo accusa di essere confuso, Calenda replica: “No. Però mi accorgo che il centro sinistra è diventato un asilo d’infanzia all’ora di ricreazione dove tutto è personale e puerile. E se questa è l’eredità politica di questo cinque anni siamo stati un vero disastro”. Quindi l’ex ministro dello Sviluppo economico si rivolge direttamente all’ex premier e segretario Pd: “@matteorenzi – twitta – cosa vuoi fare?”.

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