Pensioni d’oro, se ne parla alla Camera. E Lannutti attacca il Mef

"Io sto con Casalino, al Mef remano tutti contro perché sono uomini di Padoan", così il senatore pentastellato

Le votazioni di oggi alla Camera
Le votazioni di oggi alla Camera

ROMA – E’ la settimana delle pensioni d’oro, quella in cui si lavorerà per il taglio delle pensioni superiori a 90 mila euro lordi annui. La discussione del Disegno di legge è stata calendarizzata in sede referente per oggi pomeriggio, le funzioni di relatore sono state attribuite alla deputata pentastellata Risa De Lorenzo. Il Movimento Cinque Stelle punta ad un’approvazione rapida del disegno di legge che possa seguire su un binario parallelo l’approvazione della legge di bilancio che recepirà ulteriori interventi sul capitolo previdenza e welfare. Fare tutto e farlo in fretta, dunque.

Cosa propone il disegno di legge sulle pensioni d’oro

Il disegno di legge parla chiaro: il documento punta a una riduzione della parte dell’assegno pensionistico liquidato secondo le regole del sistema retributivo per tutti gli assicurati presso forme di previdenza pubblica obbligatoria (cioè le gestioni Inps) che percepiscono pensioni superiori a 4.500 euro netti mensili. E con i fondi recuperati grazie al taglio, cosa si ha intenzione di fare? IL M5S ha pensato ad una sorta di ciclo delle pensioni, con le risorse recuperate che saranno destinate ad un fondo per incrementare le pensioni minime ed assegni sociali. Bisogna però vincere lo scetticismo della Lega.

Intanto Lannutti attacca il Mef

Intanto Elio Lannutti, senatore del M5S, prende le difese di Rocco Casalino e attacca il Mef. “Al Mef remano tutti contro perché sono tutti gli uomini di Padoan, quel signore che diceva che gli italiani muoiono troppo tardi ed è per questo se l’Inps ha problemi”. E poi ancora: “ Io sto con Casalino perché quello che ha detto è nel cuore e nella mente di tutto il M5S”, aggiunge Iannutti che passa a punzecchiare i singoli funzionari del Mef: “Daniele Franco da dove viene? Dalla Banca d’Italia. Nava l’avevamo cacciato, adesso qualche amichetto lo vuole alla Consob. Adesso si stanno impiccando per i decimali, quando in Francia Macron farà una manovra con deficit al 2.8%. 

Banche ‘dimenticate’

“Ma dov’erano questi signori, questi ragionieri dello Stato quando il debito pubblico aumentava in 5 anni in condizioni economiche più che favorevoli, per finanziare le clientele. Il ragioniere generale Franco dov’era quando Padoan in un cdm prese 20 miliardi in 5 minuti per finanziare le banche? E adesso non trovano i soldi per il reddito di cittadinanza. Se fossi stato per me questi funzionari li avrei rimossi il giorno dopo, ma Tria non ha assegnato le deleghe e non vuole. Io non l’avrei nominato Tria”, ha concluso Lannutti

 

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