Pere Aragones è il presidente della Catalogna: “Porterò a termine l’indipendenza”

Esponente del partito Esquerra republicana, è stato eletto con 74 voti favorevoli e 61 contrari

Pere Aragones (Enric Fontcuberta, Pool photo via AP)

TORINO – L’indipendentista Pere Aragones è il nuovo Presidente della Catalogna. Esponente del partito Esquerra republicana, è stato eletto con 74 voti favorevoli e 61 contrari, con l’appoggio decisivo di altri due movimenti separatisti, Junts per Catalunya e Cup. Con il primo governerà in coalizione, del secondo avrà l’appoggio esterno. Hanno votato contro in blocco Psoe, Pp, Ciudadanos e gli altri partiti, che alla proclamazione hanno ostentato indifferenza, mentre i secessionisti festeggiavano con un’ovazione.

Aragones, avvocato 38enne addentro alla politica catalana da due decenni, ha promesso di essere il President “di tutti”, ma anche di continuare a portare avanti la causa indipendentista. Con il suo incarico, hanno fine otto mesi di governo ad interim seguiti alla destituzione di Quim Torra (Junts per Catalunya), condannato per aver disobbedito all’ordine di rimuovere una bandiera a sostegno dei leader indipendentisti incarcerati nel 2017 con l’accusa di sedizione. Gli era succeduto proprio Aragones, che entrerà in carica lunedì e mercoledì presenterà il suo governo.

La regione più ricca della Spagna nel 2017 tentò di dichiararsi indipendente dalla Spagna. A guidare la Generalitat era allora l’indipendentista di centrodestra Carles Puigdemont, che convocò in modo unilaterale un referendum. Ne seguirono scontri, violenze, forze di polizia nei seggi; nei mesi seguenti il governo di Madrid allora guidato da Mariano Rajoy (Pp) attivò l’articolo della Costituzione che consentiva di ‘commissariare’ Barcellona. Puigdemont fu accusato di sedizione e fuggì a Bruxelles, dove si trova tuttora grazie all’immunità di europarlamentare. Altri leader, come lui, lasciarono la Spagna. La vittoria di Puigdemont alle successive elezioni non fu che simbolica, poi gli schieramenti si accordarono sul governo Torra, con Aragones come vice.

Per eleggere Aragones, i tre partiti hanno dovuto mettere da parte le divergenze politiche e cercare il collante nella secessione. Dopo le elezioni regionali di febbraio hanno insieme ottenuto oltre la metà dei voti, ma lo scontro successivo ha ritardato la formazione del nuovo governo. Tra le divergenze, il modo migliore per promuovere la secessione – controversia non nuova tra i separatisti. Gli obiettivi del governo guidato da Aragones includeranno l’autodeterminazione per la regione, un referendum sull’indipendenza e l’amnistia per i leader separatisti processati. Nei sondaggi, il 50% dei catalani è favorevole alla secessione, l’altra metà vuole restare in Spagna.

Alla nomina di Aragones al Parlament di Barcellona era presente anche Oriol Junqueras, presidente di Erc, che ha ottenuto un permesso di uscita dal carcere per assistere allo storico momento in cui un membro del partito ha per la prima volta ottenuto la presidenza in 90 anni. “Bisogna costruire con il Parlament e la società, il referendum sarà inevitabile”, ha detto l’ex vice presidente catalano, incarcerato e interdetto dai pubblici uffici a causa del referendum di quattro anni fa. Aragones ha promesso di raccogliere la sua eredità e “portare a termine” l’indipendenza.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome