Pnrr, via libera Ue alla seconda rata da 21 mld. Gentiloni: “Nuovo governo onori gli impegni”

Foto AP / Francisco Seco, Pool In foto il commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni

BRUXELLES – In arrivo altri 21 miliardi di euro da Bruxelles per l’Italia. La Commissione europea ha dato una valutazione preliminare positiva della richiesta di pagamento della seconda rata del piano di ripresa e resilienza di Roma. “L’Italia sta mostrando un continuo e importante slancio delle riforme in settori politici chiave, come l’occupazione pubblica e gli appalti pubblici. Quindi congratulazioni, Italia, e continua così!”, è stato il commento della presidente dell’Esecutivo Ue, Ursula von der Leyen.

Le autorità italiane avevano presentato la richiesta di esborso il 28 giugno e concordato con la Commissione, complice la pausa estiva, una proroga di un mese per la valutazione Ue. Entro settembre era dunque atteso il parere, che è stato preceduto da uno scambio di informazioni tra Roma e Bruxelles. Il governo “ha fornito prove dettagliate ed esaurienti che dimostrano il raggiungimento delle 45 tappe e obiettivi” e “la Commissione ha valutato a fondo queste informazioni prima di presentare la sua valutazione preliminare positiva”.

Parere che ora sarà analizzato dal Comitato economico e finanziario, entro quattro settimane, per poi ricevere la valutazione definitiva della Commissione. Entro ottobre, insomma, dovrebbe partire il bonifico per Roma. Fin qui tante riforme, molto apprezzare da Bruxelles. Da quelle nei settori del pubblico impiego (nell’ambito di una più ampia riforma della pubblica amministrazione), degli appalti pubblici, della professione docente, dell’amministrazione fiscale e della sanità territoriale.

La richiesta di pagamento include investimenti in aree politiche chiave tra cui banda ultralarga e 5G, ricerca e innovazione, turismo e cultura, idrogeno, rigenerazione urbana e digitalizzazione delle scuole, e un investimento per sostenere la riforma del sistema giudiziario e ridurre l’arretrato giudiziario. Con la conclusione del governo di unità nazionale guidato da Draghi e all’avvio di un nuovo esecutivo politico si apre una stagione inedita se non altro per il fatto che il cambio della guardia nei posti chiave di governo potrebbe rallentare l’attuazione delle “pietre miliari” e degli “obiettivi” del Pnrr.

Per non parlare dell’ipotesi di una richiesta di revisione da parte italiana. Da qui l’esortazione del commissario Paolo Gentiloni: “Spetterà al prossimo governo italiano fare ogni sforzo per cogliere questa opportunità”. “È fondamentale onorare gli impegni rimanenti dell’Pnrr per realizzare il cambiamento strutturale necessario per indirizzare l’economia italiana su un percorso di crescita forte e duratura”, ha ammonito.

Il rinnovo del Parlamento e la nomina del nuovo esecutivo potrebbe influire anche sulla presentazione della legge di bilancio. Entro il 15 ottobre va presentato il documento programmatico di bilancio ma la Commissione ha manifestato una certa flessibilità. Non è la prima volta, riferisce una portavoce, che “uno Stato membro non ha avuto un governo con pieni poteri alla scadenza il 15 ottobre del termine per il piano di bilancio.

In quel caso “lo Stato membro fornirà una bozza di bilancio che non preveda cambiamenti di politiche e il nuovo governo presenterà poi un progetto di bilancio che verrà aggiornato una volta entrato in carica”. “Non c’è una scadenza precisa per la presentazione della bozza aggiornata del piano di bilancio ma in genere ciò dovrebbe avvenire almeno un mese prima che il nuovo disegno di legge di bilancio venga adottato dal nuovo parlamento”, ha spiegato.(LaPresse)

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