Secondigliano, pusher ‘traditori’ sfidano i clan. Bluffano sui sequestri di droga

I boss se ne sono accorti e stanno punendo gli infedeli

NAPOLI – Il bluff degli spacciatori al ‘sistema’. “La polizia è venuta e mi ha sequestrato tutte le duecento dosi che avevo”. Invece erano solo dieci e le altre le vende per conto suo. Quando i boss lo scoprono (spesso dai giornali), scoppia il casino, che qui chiamano ‘tarantella’. Gambizzati, accoltellati e pestati. I ras non la fanno passare liscia a nessuno. Così è guerra aperta con i pusher ‘traditori’. Strani pestaggi in strada e ferimenti nei quartieri Scampia e Secondigliano. Qualcuno parla di lite, altri di rapina. Quasi sempre le indagini scoprono che dietro c’è altro.

Secondo la questura, diversi spacciatori truffano i capo piazza, dopo i blitz nelle palazzine e il sequestro della droga. Cosa succede: dicono ai capi che le forze dell’ordine hanno portato via tutte le dosi affidate loro quel giorno per essere vendute. Ma quasi sempre non è così, perché loro spostano le sostanze un po’ per volta in base alle esigenze e le nascondono in luoghi diversi (quasi mai le pattuglie recuperano tutto lo stupefacente). Poi vendono la parte non sequestrata in ‘autonomia’, in pratica di nascosto. E intascano il guadagno, senza versarlo alla cosca di riferimento. Ma ora se ne sono accorti i ras, che hanno chiesto verifiche specifiche ai colonnelli e punizioni esemplari, per evitare che il fenomeno diventi diffuso. La questione è tutta economica. I guadagni che i pusher riescono a mettere da parte (ingannando i boss) sono notevoli. E la tentazione è forte. Ma si entra in un binario morto, il rischio è che i capi se ne accorgano. Da qui il contrasto con le organizzazioni criminali. Non è tutto. Molti recenti ferimenti e diverse gambizzazioni rientrano in questo scenario di forte tensione. A volte le forze dell’ordine ipotizzano ‘a caldo’ avvertimenti tra clan rivali. Ma molto più semplicemente sono spacciatori ‘truffatori’ puniti dalla stessa cosca di riferimento. Succede di frequente. Tanto che gli investigatori hanno segnalato il fenomeno con una dettagliata informativa alla Procura.

Ora sono scattate delle verifiche, anche dopo gli ultimi episodi di sangue nell’area nord della città.
Scampia e Secondigliano sono in fermento da giorni. In diverse piazze di spaccio serpeggia malumore. C’è stata una sorta di rivolta degli abitanti in via Duca degli Abruzzi contro i clan. Sono ostaggio degli spacciatori. Ma ora si ribellano e chiamano la polizia. Accade sempre più spesso e anche questo è un fenomeno che le forze dell’ordine stanno ‘attenzionando’. Gli inquirenti registrano fibrillazione nei rioni di edilizia popolare e la questura ha disposto dei controlli mirati, per raccogliere informazioni utili alle indagini. Gli accertamenti vanno in questa direzione. La Procura esamina gli ultimi episodi di cronaca, per capire cosa stia accadendo nell’area nord.
Domenica sera sono arrivate diverse segnalazioni e le pattuglie sono intervenute nel cuore della piazza di spaccio, tra le più grandi nell’intera area nord.

Il racconto dei residenti è da brivido. Qui i pusher chiedono agli abitanti di lasciare tutti i cancelli aperti (altrimenti li rompono). Lo fanno per entrare ed uscire dal palazzo liberamente e spesso chi ci abita si ritrova i delinquenti ‘in casa’ anche nel cuore della notte.

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