Pussy Riot, Verzilov ricoverato a Berlino: la famiglia ipotizza un avvelenamento

I congiunti parlano di un tentativo di assassinio

Invasione di campo delle Pussy Riot in Francia-Croazia (AFP PHOTO / Mladen ANTONOV)

BERLINO (LaPresse/AFP) – È stato ricoverato oggi in Germania uno dei quattro membri del gruppo russo Pussy Riot che partecipò all’invasione di campo nella finale dei Mondiali di calcio in Russia. Si tratta di Piotr Verzilov. La famiglia del 30enne, che ha voluto portarlo in Germania, denuncia che il giovane ha subìto un tentativo di omicidio. Tramite avvelenamento.

Verzilov è ricoverato a Berlino

Verzilov, che ha anche cittadinanza canadese, è arrivato a Berlino nella notte fra sabato e domenica a bordo di un aereo medico. Era accompagnato da alcuni familiari e proveniva  da un ospedale di Mosca. Dove era stato ricoverato martedì in condizioni definite “gravi”.

“Era importante per la famiglia che venisse ricoverato il più rapidamente possibile fuori dalla Russia”. Lo ha riferito alla ‘Bild’ Jaka Bizilj, responsabile della ong tedesca di difesa dei diritti umani Cinema for Peace. E che da anni sostiene il movimento Pussy Riot e ha organizzato il trasferimento in aereo.

La famiglia pensa all’ipotesi avvelenamento

Per la moglie Nadežda Tolokonnikova, dalla quale è separato, non c’è alcun dubbio che si sia trattato di avvelenamento. “Parto dal principio che sia stato vittima di un atto di intimidazione. O addirittura di un tentativo di assassinio” tramite avvelenamento, ha dichiarato alla Bild, dopo essere arrivata con Piotr Verzilov a Berlino.

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