Quagliariello: “Non saremo un ‘centrino'”

Tardito Federico / Lapresse in foto Gaetano Quagliariello

NAPOLI – Il senatore Gaetano Quagliariello (nella foto), nonostante l’accordo con Clemente Mastella che comprende anche il sostegno al governatore Vincenzo De Luca, non si sente passato a sinistra. L’ex ministro, oggi in Coraggio Italia, parla con ‘Cronache’ del Grande Centro e delinea il quadro delle alleanze presenti e future.

Senatore, in città metropolitana è stata presentata la lista Napoli al Centro nata dall’accordo tra Cambiamo e Noi di Centro. Un’esperienza isolata o un progetto in divenire?

L’iniziativa, oltre che provenire dalla spinta del territorio, si inserisce in un quadro di collaborazione fra i soggetti politici che, ciascuno nella propria autonomia e con la propria sensibilità, si prefiggono di rafforzare e dare voce all’area centrale dello schieramento politico. Un’area della quale le difficoltà di questi due anni, e la necessità di un’azione che sappia andare oltre gli slogan e le promesse a volta difficili da realizzare, hanno determinato a tutti i livelli una forte domanda.

Considerato che Mastella sostiene De Luca, è in atto uno  spostamento verso il centrosinistra di chi come lei affonda la sua storia nel centrodestra?

No. D’altro canto la maggioranza di De Luca è la cosa più trasversale che io conosca…. 

Qual è la possibile declinazione di questo accordo sul piano nazionale? 
Sul piano nazionale la collaborazione è già in essere da diverso tempo, tanto è vero che la senatrice Lonardo in rappresentanza di ‘Noi di Centro’ fa parte della nostra stessa componente al Senato. Piuttosto, ci auguriamo che questo processo di aggregazione dal basso, che non cancella idee e sensibilità ma rende arioso uno spazio politico che ha segnato le più grandi stagioni della ‘vocazione maggioritaria’, possa attrarre numerosi soggetti di area liberale, non solo partitici, ma anche civici e laboratori culturali come associazioni, fondazioni, organi editoriali. Tanti si fossilizzano sulla legge elettorale, ma la vocazione maggioritaria ne prescinde: significa l’ambizione di pensare in grande, non di mettere insieme un ‘centrino’ di piccolo cabotaggio.

L’area di centro riuscirà a racchiudere i moderati di centrodestra e di centrosinistra sotto un’unica bandiera alle prossime Politiche?

Per quella che è la nostra storia – e parlo ovviamente per il mio movimento politico -, la nostra prima ambizione è ovviamente quella di edificare una forte area centrale che possa riequilibrare e assicurare tenuta di governo a una coalizione di centrodestra oggi oggettivamente a pezzi, oltreché squilibrata. Ma l’evoluzione degli eventi dipenderà anche dalla legge elettorale e dalle mosse dei potenziali alleati. Di certo non costruiremo alleanze organiche con la sinistra, men che meno con i populisti della decrescita infelice. Intanto, comunque, la nostra priorità è rafforzarci e raccogliere una domanda forte che proviene innanzi tutto dai territori.

Prima delle Politiche ci saranno le Amministrative: che tipo di partita sarà la vostra?

Coerente con quanto detto fin qui. Realizzare liste forti che portino il buon governo a livello dei territori, privilegiando dove possibile, e cioè dove esse esistono e vi sono i presupposti, le coalizioni di centrodestra. Ovunque, mettere in campo una proposta attrattiva, forte e riconoscibile.

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