Quattro di Coppe, il Napoli vola agli ottavi

Il rigore di Kvaratskhelia - Foto ©LaPresse

NAPOLI – E’ finita con il Maradona in festa per un’altra notte storica e per una squadra che fa innamorare la sua gente. Missione compiuta: il Napoli vola agli ottavi di Champions League per la quarta volta nella sua storia ma con ben due giornate di anticipo. La vittoria 4-2 sull’Ajax consente alla squadra di Luciano Spalletti di porre una seria ipoteca anche sul primato del Girone A. E non cosa da poco, perchè arrivare primi significherebbe evitare nel sorteggio un pò di big. Un risultato che il Napoli probabilmente si giocherà all’ultima giornata a Liverpool ma con il vantaggio di aver vinto lo scontro diretto con i Reds al Maradona. Che, intanto, si è lustrato gli occhi per la vittoria sui Lancieri. Vittoria, bisogna dirlo subito, mai in discussione.

La partita

Neppure dopo il gol del 2-1 di Klaassen a inizio ripresa, favorito da una dormita della difesa, il Napoli ha mollato il dominio della partita, costruito soprattutto in un primo tempo da ricordare. I gol di Lozano, di testa di precisione dopo un assist strepitoso di Zielinski, e Raspadori, che mette la palla nel sette dopo un controllo fantascientifico su assist di Kvara, sono pezzi di bravura di una squadra convinta della sua forza, della sua qualità. Una squadra che a tratti strappa applausi a scena aperta. Ma soprattutto una squadra che, cambiando alcuni intrepreti, non abbassa mai la qualità del suo gioco. è successo ieri per Juan Jesus e Olivera, titolari rispettivamente al posto dell’infortunato Rrahmani e di Mario Rui, ma anche a Ndombele, entrato a inizio ripresa al posto dell’infortunato Anguissa. Proprio il francese, al termine di un’azione corale, procaccia il rigore che Zwayer concede solo dopo l’on field review.

Kvara show

La trasformazione di Kvara, che almeno per un’ora fa impazzire la difesa olandese, chiude di fatto la partita e rende ininfluente il rigore di Bergwjin. Anche perchè Osimhen, inserito a inizio ripresa, segna di rapina il poker e pone un problema immediato per Spalletti: come inserirlo titolare in un attacco che con Raspadori alla Totti funziona a meraviglia? Sta a Luciano risolvere il rebus.
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