Capua, quattrocento casi di spaccio

Quattrocento casi di spaccio
Quattrocento casi di spaccio

CAPUA (ac) – Non è stata ritenuta essere un’associazione dedita allo spaccio ma la loro attività rientrava in un unico disegno criminale. Dal 10 ottobre del 2019 fino al tre marzo del 2020 sono stati contestati 400 episodi di cessione di droga di diverso tipo, marijuana e hashish in particolare. Ma nelle indagini è anche emerso che il principale indagato avrebbe consegnato 87 dosi ai clienti. Piccole dosi per 10 e venti euro vendute in strada agli acquirenti. In cinque mesi avrebbero venduto droga per diverse decine di migliaia di euro. Solo quella che è stata sequestrata a più riprese in diverse occasioni ha un valore di circa 10mila euro. Tra gli arrestati ieri anche i fratelli Valerio e Alessandro Iossa. I due di Sparanise incapparono già in un precedente blitz per altri episodi diversi da quelli che gli vengono contestati nell’ordinanza eseguita ieri. Era il 9 marzo dello scorso anno. Inquell’inchiesta furono coinvolti indagati a Caserta e in vari centri della provincia, con tre misure cautelari, sempre per lo spaccio di droga sulla piazza di Sparanise. I carabinieri diedero esecuzione all’ordinanza di misure cautelari coercitive – obbligo di dimora nel Comune di residenza con contestuale obbligo di firma – emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di tre indagati, responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli indagati risiedevano, oltre che a Caserta, a Sparanise, Francolise, Vairano Patenora, Calvi Risorta, Piedimonte Matese, Pignataro Maggiore. A gestire la piazza di spaccio a Sparanise sarebbero stati proprio i fratelli Valerio e Alessandro Iossa (il primo residente nello stesso paese, il secondo a Francolise). Secondo l’accusa, numerosi acquirenti al dettaglio di marijuana e hashish, abitanti del paese o di altri centri, si rifornivano dai due. Le indagini hanno consentito di risalire al “grossista”, un napoletano 41 anni, che avrebbe trattato quantità consistenti delle stesse sostanze.  Fu uno degli interventi che i militari dell’Arma portarono a termine per contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacente nella zona di Sparanise. Coinvolti nel blitz di ieri anche la coppia Antonio e Dora De Rosa. Valerio Iossa era già incappato in un precedente arresto prima di quello dello scorso anno. I Carabinieri della Stazione di Sparanise, nel corso di un servizio finalizzato contrastare fenomeno dello spaccio di stupefacenti, il 16 maggio del 2017 arrestarono il giovne della frazione Sant’Andrea del Pizzone a Francolise. L’uomo è stato fermato in corso Saverio Solimene ed a seguito di perquisizione personale fu trovato in possesso di un panetto di “Hashish”, pari a 102 grammi. Quanto rinvenuto fu sottoposto a sequestro. Il 9 luglio di tre anni fa i carabinieri del comando provinciale di Caserta portarono a termine un altro blitz a Capua sempre per droga. In quella occasione però emerse anche il coinvolgimento di un esponente del clan dei Casalesi. Fu di dieci arresti (otto in carcere e due ai domiciliari) il bilancio dell’operazione eseguita tra Capua e altri comuni della provincia di Caserta da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, che diedero esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda per gli indagati ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso. Circostanza che fece intuire come la zona dell’entroterra di Capua si prestasse particolarmente alle attività di smercio dello stupefacente rappresentando una vera e propria emergenza nel territorio di Terra di Lavoro.

Iossa e De Rosa i più attivi nella vendita

Molti degli acquirenti si recavano più volte ad acquistare dosi di droga nella piazza di Sparanise. Un giovane ad esempio dopo aver contattato Alessandro Iossa si recò per due giorni consecutivi a prelevare la sostanza stupefacente. Era l’inizio del mese di ottobre del 2019; poi altri due episodi fino a quando il ‘cliente’ abituale di Iossa fu fermato. Fu segnalato alla Prefettura come consumatore abituale di droga. Stesso discorso e stesse modalità per un giovane di Calvi Risorta. Contattava il pusher e poi si recava all’appuntamento per consegnare i soldi e ricevere le dosi. Fino a 5 volte in una settimana. Tra quanti risultano essere dalle indagini i più assidui spacciatori c’è anche Antonio De Rosa. Decine e decine gli episodi che vengono contestati al giovane compagno di Dora De Rosa. Lui è finito in carcere mentre lei è stata sottoposta ai domiciliari. La facilità con cui smerciavano la droga era in alcuni casi disarmante. Stando a quanto emerge dall’ordinanza cautelare eseguita ieri mattina infatti risulta che Alessandro Iossa, fratello di Valerio Iossa (nella foto) abbia consegnato ad uno straniero dodici volte un non meglio precisato quantitativo di marijuana. Sparanise era diventata la piazza di spaccio in cui era più facile recarsi per acquistare con facilità la droga che si voleva consumare. Circostanza che aveva creato anche un certo allarme sociale. Il paese piccolo infatti si accorgeva che qualcosa non andava in quella piazza. Un andirivieni di auto e scooter con giovani che sfrecciavano per le strade appena dopo aver acquistato la tanto agognata dose da consumare destavano non pochi sospetti. Le indagini dei carabinieri però erano state già avviate ma invece di accontentarsi di bloccare qualche spacciatore in accordo con la Procura si decise di approfondire le indagini fino al punto tale da avere un quadro completo della situazione. Solo in qualche caso si intervenne per bloccare le condotte illecite in atto in quanto i pusher furono presi in flagranza di reato. Oggi intanto partono gli interrogatori per gli arrestati in carcere. Tra gli avvocati impegnati  anche Ignazio e Ciro Maiorano.

Valerio Iossa

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