Onu e Ue bocciano l’Italia, ma la priorità per i 5 Stelle è chiudere Radio Radicale

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 21-10-2018 Roma Politica Circo Massimo - Italia 5 Stelle Nella foto Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Davide Casaleggio e i parlamentari M5S Photo Roberto Monaldo / LaPresse 21-10-2018 Rome (Italy) Circus Maximus - Italy 5 Stars In the photo Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Davide Casaleggio

NAPOLI – L’Onu boccia l’Italia sui diritti umani, l’Europa fa lo stesso sulla gestione economica, ma il Movimento 5 Stelle ha altre priorità. Dopo la batosta elettorale e la resa incondizionata a Matteo Salvini, che ora fa il bello e il cattivo tempo al governo, pur di evitare il ritorno alle urne e di perdere poltrone parlamentari e ministeriali, i grillini se la prendono con l’informazione. E, ancora una volta, con Radio Radicale.

“Nessuno qui vuole chiudere Radio Radicale. Noi vogliamo fare una cosa più importante: affermare che una radio privata, tra i cui soci c’è una holding finanziaria, la Lillo SpA, che vale due miliardi di euro, non può stare in piedi solo grazie ai soldi delle vostre tasse, soldi pubblici. Radio Radicale non deve avere più diritti di altre radio private. Ci chiediamo perché il ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Luigi Di Maio, dovrebbe continuare a dare a una radio privata circa 10 milioni di Euro ogni anno per un servizio che può costare molto meno. La vera domanda è perché nessun partito finora ha avuto il coraggio di dirlo e di cambiare”, si legge in una nota grillina. E tanti saluti alle bocciature internazionali. Prima chiudere Radio Radicale, poi si pensa al resto.

Ma non solo. Il Movimento alza il tiro. Vuole chiudere la Radio Radicale perché dopo anni e anni di servizio pubblico vuole semplicemente continuare a garantire un’attività unica per l’informazione istituzionale. E vuole pure privarla dei preziosissimi archivi che contengono l’intera storia della Repubblica degli ultimi decenni. “Ed è per questo che proprio oggi abbiamo depositato, d’accordo con la Lega, una mozione con cui facciamo prendere due impegni al Governo: il primo, è volto a non rinnovare la concessione senza una vera gara; e il secondo è a mettere in sicurezza e digitalizzare gli archivi di Radio Radicale, che rappresentano una risorsa preziosa”. Gli archivi sono preziosi, chi li fa vale meno. Questioni di priorità, evidentemente. Ancora una volta quelle del Movimento risultano quanto meno discutibili.

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