Rai Storia, per ‘Italiani’ domani la vita di Fernanda Pivano

Fino alla sua morte ha promosso ogni forma d'arte e di comunicazione di controcultura

Fernanda Pivano e Serena Dandini (PIERGIORGIO PIRRONE / TEAM / Lapresse)

Milano (LaPresse) – Traduttrice, scrittrice, saggista, critica letteraria. Fernanda Pivano, di cui domani ricorrono i 101 anni dalla nascita, è la protagonista della puntata di ‘Italiani’ con Paolo Mieli, in onda martedì 17 luglio alle 19.00 su Rai Storia. Il documentario ‘La ragazza che ha scoperto l’America’ di Ilaria Dassi racconta la storia e l’immenso lavoro della Pivano. Una professione durata quasi un secolo e diventata una missione volta alla conoscenza, alla scoperta, alla promozione della letteratura e della cultura americana in Italia e in Europa.

Classe 1917, genovese di nascita e torinese d’adozione, Fernanda Pivano scopre la letteratura americana da adolescente grazie a Cesare Pavese, suo insegnante di letteratura comparata al liceo classico Massimo d’Azeglio di Torino. In epoca fascista traduce di nascosto ‘L’antologia di Spoon River’ di Edgar Lee Masters che Pavese stesso fa pubblicare da Einaudi. Nel 1943 è la volta di ‘Addio alle armi’ di Ernest Hemingway, ancoro vietata in Italia per via della dittatura fascista. Per questa traduzione viene arrestata dalle SS naziste.

Una vita a cento all’ora per la Pivano

La vicenda incuriosisce Hemingway, che durante un soggiorno a Cortina, la vuole incontrare. È l’inizio di una lunga e duratura amicizia, che fa di Nanda la traduttrice ufficiale di Hemingway. E che dà inizio alla sua lunga storia d’amore con la cultura d’oltreoceano. Nel 1956 Fernanda Pivano fa il suo primo viaggio negli Stati Uniti ed entra in contatto con la ‘Beat Generation’, diventando amica, traduttrice, sostenitrice di tutti i suoi componenti, da Allen Ginsberg a Jack Kerouac, da Gregory Corso a Lawrence Ferlinghetti.

Voce italiana della nuova America, sostenitrice di una letteratura libera da schemi accademici, Fernanda Pivano negli anni Sessanta traduce, promuove e diffonde in Italia la cultura beat. Parla di Bob Dylan come di un nuovo poeta, diventa un mito per un’intera generazione. Instancabile ricercatrice di nuovi talenti letterari ha portato avanti la sua missione per tutta la vita. Fino ad arrivare a promuovere negli anni Ottanta Jay McInerny, Erica Jong, Bret Easton Ellis, le nuove leve della letteratura americana. Un amore per la letteratura e la poesia senza confini il suo, che si espande fino alla musica. Dirà di Fabrizio de André che è il più grande poeta italiano degli ultimi cinquant’anni.

Fino alla sua morte ha promosso ogni forma d’arte e di comunicazione di controcultura

Amata dai giovani fino agli ultimi anni della sua vita ha coltivato un rapporto d’amore e devozione con le nuove generazioni diventando amica dei più rivoluzionari cantautori del nostro panorama musicale, da Vinicio Capossela a Jovanotti, da Morgan a Vasco Rossi. Fernanda Pivano ha attraversato un secolo. Ne ha raccontato i cambiamenti aprendo il nostro sguardo alla realtà d’oltreoceano. Ha sfidato le istituzioni promuovendo ogni forma d’arte e di comunicazione di controcultura. Ha dato così vita alla più grande rivoluzione letteraria e culturale del nostro Paese: ha scoperto l’America.

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