Reddito di cittadinanza, chi non accetta il primo lavoro sarà controllato

Il decreto attuativo per arrivare in Consiglio dei Ministri. Di Maio avvisa i furbetti

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Luigi Di Maio

ROMA – In queste ore ci dovrebbe essere in Consiglio dei Ministri il decreto legge su ‘reddito di cittadinanza’ e ‘quota 100’. Dopo le ultime riunioni tecniche per elaborare il testo l’atto passa nell’aula di Palazzo Chigi. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha detto che il reddito di cittadinanza arriverà domani. “Il decreto attuativo per il reddito di cittadinanza è quasi pronto. Si sta facendo un cambiamento rivoluzionario in pochi mesi e non in anni”Intanto il premier Giuseppe Conte ha assicurato che non c’è intoppo politico e che il decreto arriverà solo domani in Consiglio per ragioni tecniche.

I controlli per chi non accetta il primo lavoro

Mentre il documento si avvicina alla volata finale, per cercare di accorciare i tempi e riuscire a far ottenere i primi assegni ad aprile, il vicepremier grillino Luigi Di Maio ha lanciato una serie di ‘avvertimenti’ per i ‘furbetti del reddito’. “Conviene accettare la prima offerta di lavoro perché se uno la rifiuta, mi fa pensare che sta lavorando in nero e così scatta il controllo della Guardia di Finanza e dell’ispettorato del Lavoro“, dice. Il primo lavoro viene individuato entro 100 chilometri dalla residenza. Il secondo avvertimento riguarda i tempi: “La somma va spesa entro il mese in cui si riceve”, ha precisato.

Come funziona

Dopo l’approvazione del decreto l’Inps dovrà predisporre in 30 giorni dei moduli di richiesta per ottenere il reddito di cittadinanza. Poi dovrà verificare i requisiti di accesso, prendere in carico i beneficiari e infine inserirli al lavoro. Le verifiche su reddito e patrimonio spettano all’Inps, quelle su residenza, cittadinanza e permesso di soggiorno ai Comuni. Se la famiglia ottiene il sussidio viene inserita nella piattaforma telematica dei centri per l’impiego e presa in carico. La prima domanda di lavoro può essere fatta al titolare del sussidio entro 100 chilometri dalla residenza, la seconda entro 250 chilometri e la terza in tutta Italia.

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