Regione, De Luca isolato. Il gruppo Pd non si espone

Da sinistra, Piero De Luca, Mario Casillo e Gennaro Oliviero

NAPOLI – Con l’affermazione di Elly Schlein il governatore Vincenzo De Luca rischia di restare isolato in Regione. La questione principale è il terzo mandato: per introdurlo serve una modifica allo Statuto dell’Ente, che va votata dal Consiglio. Finora si credeva che la probabile vittoria di Stefano Bonaccini avrebbe aperto le porte a questa soluzione: De Luca si era accordato con il candidato alla segreteria, nonostante qualche incidente di percorso.

Terzo mandato a rischio

Si dice infatti negli ambienti del Pd campano che il figlio deputato Piero avrebbe aspirato alla designazione a vicesegretario, poi toccata a Pina Picierno. Ad ogni modo, incassato il colpo, De Luca junior aveva strappato la promessa dell’incarico come responsabile delle politiche del partito per il Meridione. Adesso la vittoria della Schlein non soltanto lascia senza incarichi la famiglia, ma mette fortemente a rischio il terzo mandato. I consiglieri regionali Mario Casillo, Carmela Fiola, Massimiliano Manfredi, Erasmo Mortaruolo, Gennaro Oliviero, Maurizio Petracca, Francesco Picarone e Loredana Raia erano tutti schierati con Bonaccini e, grazie all’accordo con De Luca, avrebbero presumibilmente votato compatti per la modifica allo Statuto. Il tutto con il beneplacito del segretario regionale Rosetta D’Amelio, molto vicina a De Luca.

Incarichi in discussione

La vittoria della Schlein complica tutto: anzitutto, il neo segretario potrebbe decidere di rimettere in discussione gli incarichi. Ma anche se la D’Amelio fosse eletta segretario regionale, non è detto che i consiglieri voterebbero per il terzo mandato di De Luca. Mettersi contro un leader nazionale di partito, per di più appena eletto, difficilmente è una buona trovata. E il gruppo in Regione potrebbe decidere che non ne vale la pena, anche perché diversi componenti, a cominciare dal capogruppo Casillo, sono allineati e coperti nel votare le delibere, ma non si possono certo considerare dei fedelissimi del governatore, per cui potrebbero far mancare il loro apporto. De Luca dovrebbe quindi puntare sugli esponenti “civici” per trovare i voti necessari, rischiando comunque una “guerra civile” con la Schlein.

Il “caso Caserta”

Intanto, il “caso Caserta” ha fatto registrare l’ennesima puntata, che questa volta sembra andare verso la distensione. Ieri, al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, i circa 200 iscritti che avevano presentato ricorso lo hanno ritirato, anche perché la commissione provinciale per il congresso ha azzerato le tessere e quindi è cessata la materia del contendere. Per la federazione casertana si profila comunque il commissariamento, che dovrebbe arrivare dopo la formazione della segreteria nazionale.

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