Roma, falciate e uccise due 16enni: alla guida il figlio del regista Paolo Genovese

Il giovane è indagato per duplice omicidi stradale

La foto di una delle due 16enni che hanno perso la vita postata su Facebook e pubblicata da TgCom24

ROMA – Si chiamavano Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Le loro giovani vite sono state spezzate nella serata di ieri, mentre festeggiavano con gli amici l’inizio delle vacanze natalizie. Entrambe 16enni, le due ragazze sono state travolte da un’auto in corsa sul corso Francia, in zona Ponte Milvio.

Roma, falciate da un’auto in corsa: Gaia e Camilla muoiono a 16 anni. A travolgerle in figlio del regista Paolo Genovese

A travolgere le due ragazze è stata una Renault Koleos guidata da Pietro Genovese, figlio del noto regista Paolo. Il 20enne, che si è fermato per prestare soccorso, è stato sottoposto ai test sull’assunzione di droga e alcol. E’ indagato per duplice omicidio stradale. Sul caso indagano ora i vigili urbani. Secondo una prima ricostruzione, le due 16enni stavano attraversando la strada per raggiungere un gruppo di amici.

I compagni di classe: “Erano due bravissime amiche”

Gaia e Camilla erano delle mie compagne di classe. Frequentiamo il liceo classico De Santis. Quando stamattina ho saputo mi sono precipitato qui. E’ una tragedia enorme“. A parlare è un amico delle due vittime. “Ieri era la prima serata di vacanza vera. Gaia faceva sport, giocava a pallavolo, erano due bravissime ragazze, erano molto amiche. Ieri tornavano a casa dopo aver passato la serata in giro. Qui a corso Francia corrono tutti e spesso passano col semaforo rosso“.

“Scena terribile, i genitori erano sconvolti”

Abbiamo sentito un gran boato e siamo usciti dal locale. Pensavo a un tamponamento, poi ho visto le ragazze a terra. Penso siano state sbalzate per diversi metri“. Lo ha raccontato il gestore di un locale di Corso Francia. “E’ stata una scena terribile. Quando sono arrivato erano ferme diverse auto, ma l’investitore non l’ho visto. Sull’asfalto abbiamo trovato una targa di una macchina che abbiamo consegnato alla polizia. Poi abbiamo accolto i genitori delle ragazze nel nostro locale, erano sconvolti. Il papà di una delle sedicenni lo conosco da tempo, è un nostro fornitore“.

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