Salvini: “Tav e caso Diciotti, non siamo al mercato”

Il leader del Carroccio ha parlato a Campli, in provincia di Teramo, circa l'indecisione del Movimento 5 Stelle sul voto per l'autorizzazione a procedere contro di lui per il caso Diciotti

TERAMO – I riflettori della politica sono oggi tutti puntati sull’Abruzzo. E’ lì che Matteo Salvini e Luigi Di Maio si trovano, impegnati nelle rispettive campagne elettorali. E a una manciata di chilometri di distanza, i due vicepremier dialogano sui temi più caldi che tengono sulle spine il governo: la Tav e il caso Diciotti.

Salvini: “Non ho bisogno di aiutini”

Il leader del Carroccio ha parlato a Campli, in provincia di Teramo, circa l’indecisione del Movimento 5 Stelle sul voto per l’autorizzazione a procedere contro di lui per il caso Diciotti. Di Maio potrebbe difendere Salvini, se “in cambio” lui lasciasse perdere la linea di alta velocità Torino-Lione.
Non siamo al mercato, io ti dò questo tu mi dai quello – dice Salvini – è roba di vecchi governi. Non ho bisogno di aiutini, ho fatto il ministro, io blocco gli sbarchi, sveglio l’Europa e fermo i morti e le partenze, l’ho fatto, lo farò, poi sulla Tav aspettiamo i numeri“.

La Lega non vuole rinunciare alla Tav

Il ministro dell’Interno tiene però comunque a sottolineare la sua predilezione per la tanto contestata Tav. Nonostante l’analisi costi e benefici della realizzazione dell’opera sia un vero disastro (clicca qui per leggere). I lavori, però, secondo il leader della Lega, vanno comunque mandati avanti. “Bisogna viaggiare di più e più velocemente. Non faccio polemica con nessuno perché arrabbiarmi e farmi il fegato marcio non mi interessa, a chi mi insulta mando un bacio Perugina e un abbraccio. Quello che faccio non lo faccio da solo ma grazie a una alleanza con i Cinque stelle. I giornalisti mi dicono di guardare i sondaggi e fare saltare tutto cos’ eleggo più parlamentari. ma la mia parola è più importante dei sondaggi. Io mantengo la mia parola, ma le cose vanno fatte, non bloccate“.

Di Maio: “Ridimensionamento dell’opera? Una supercazzola”

Luigi Di Maio, da Ortona (Chieti), dal canto suo continua a ripetere come un mantra che “finchè ci sarà il movimento al governo la Tav non si farà“. E se si parlasse di un ridimensionamento dell’opera? “Parliamo di una supercazzola“, ribatte duro il grillino, che prova a smorzare i toni all’interno della maggioranza con un neutrale “per me valgono le priorità“. “In questo governo ce lo siamo detti chiaramente dall’inizio: ci sono cose su cui siamo d’accordo e altre no. Lavoriamo su quelle su cui siamo d’accordo, altrimenti devo concludere che si spinge su cose su cui non siamo d’accordo per creare tensioni nel governo? Io non lo consiglio“, ha concluso il leader del M5S.

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