Napoli, Sarri e De Laurentiis a confronto: progetti e rapporti personali, il tecnico verso l’addio

Tra Sarri e il produttore cinematografico, in ogni caso, il vero amore non è mai sbocciato

Maurizio Sarri
Foto LaPresse

NAPOLI – Maurizio Sarri faccia a faccia con Aurelio De Laurentiis. L’appuntamento è per domani, tra allenatore e presidente del Napoli. Sul piatto, il futuro della panchina azzurra. Scenari, ipotesi, speranze. Il club aspetta di conoscere le intenzioni del trainer di Figline Valdarno, lui quelle della società. Entrambi potrebbero già avere le risposte. Ma domani si decide il futuro del Napoli.

Progetto, investimenti, ingaggio: svelate le carte in tavola

Per restare, Sarri chiede innanzitutto garanzie tecniche. Ovvero, cessioni ridotte al lumicino – a meno che non sia impossibile rifiutare le offerte – e 2/3 acquisti di spessore. Il timore del tecnico è che le clausole rescissorie per i vari Koulibaly, Hysaj, Jorginho e Mertens possano smontare il giocattolo da lui costruito. De Laurentiis, invece, accetterebbe di buon grado qualche plusvalenza. E sul mercato in entrata è già stato chiaro: niente top player. Il comportamento della società sul mercato è direttamente proporzionale al progetto. C’è o meno la voglia matta, come ha dimostrato la squadra – e solo lei – quest’anno, di vincere lo scudetto? La prova del nove è la sessione di trattative estive. In ultima analisi, ma non meno importante, il tema ingaggio. Sarri è abbondantemente sotto i 2 milioni. Ne chiede almeno 4 per rinnovare.

Sarri-De Laurentiis, rapporto ai minimi storici

Tra Sarri e il produttore cinematografico, in ogni caso, il vero amore non è mai sbocciato. Nonostante le dichiarazioni di stima dell’uno e dell’altro, nei quasi tre anni in cui l’ex Empoli ha guidato i partenopei, sono stati più i momenti tesi che quelli idilliaci. Dopo l’ultima giornata del primo campionato di Sarri a Napoli, De Laurentiis annunciò l’acquisto di Lorenzo Tonelli senza che lo stesso allenatore lo sapesse. L’anno scorso, nel post-partita di Madrid, il patron scagliò la sua ira contro il tecnico, reo di non aver valorizzato la rosa. Sarri rassegnò le dimissioni, poi ritirate. Circostanza confermata qualche settimana fa. “Se sono rimasto dopo Madrid è stato solo per i tifosi”, ha dichiarato. Insomma, conflitti mai sopiti che potrebbero influire in maniera decisiva sul confronto di domani. Al di là delle questioni sportive.

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