Sci, fenomeno Paris sulla Stelvio, vince anche il superG di Bormio

Foto Miguel Medina / AFP

MILANO – Dominik Paris ci ha preso gusto. E la mitica Stelvio si tinge ancora d’azzurro. Dopo la discesa libera ‘Domme’ trionfa anche nel supergigante di Bormio, firmando una doppia impresa nel giro di due giorni.

Per lo sciatore di Merano si tratta del secondo successo in questa disciplina, dopo quello di Kitzbuhel – altra pista storica – nel 2015. “E’ stato ancora più difficile, non me l’aspettavo, è stata una sorpresa”, ha ammesso sul traguardo l’atleta altoatesino. Già, perché l’inizio non è stato dei migliori.

Ho fatto un errore, nella parte centrale sentivo di non aver fatto così bene, ma sotto ho dato il massimo – ha aggiunto Paris, che ha cambiato marcia dopo il salto di San Pietro – Sono stati due giorni fantastici, non ho parole: era un gran sogno fare due vittorie di fila in un weekend di gare e si è realizzato“.

Il tutto grazie a una straordinaria rimonta

Dai 33 centesimi di distacco dal terzo intermedio al solo, ma determinante, centesimo che gli ha permesso di beffare sul traguardo l’austriaco Matthias Mayer, due volte campione olimpico.

Completa il podio il novergese Kilde, a quasi mezzo secondo (+0.46). “Ho sentito il boato del pubblico e ho pensato che forse era andata bene, poi ho visto il tempo – ha aggiunto – Vincere davanti ai tifosi italiani su una pista così difficile vuol dire tantissimo”.

Anche perché era dal 1995 che un azzurro non saliva sul podio della mitica Stelvio nel supergigante (che a Bormio mancava comunque da dieci anni).

Grande delusione invece da parte di Christof Innerhofer, che non è riuscito a ripetere l’ottimo risultato ottenuto in discesa, secondo alle spalle di Paris. Inner, partito con il pettorale numero 1, è uscito poco dopo metà gara, già compromessa da un errore in avvio.

Sono dispiaciuto perché c’era la possibilità di fare bene. Sapevo già di avere il numero uno quando sono arrivato qui ed è un vero peccato perché diversamente avrei potuto guardare qualcuno, avrei avuto meno dubbi e più sicurezze.

Sono tre anni che esiste questa regola (i primi dieci della start list scelgono pettorali dispari dall’1 al 19, il decimo che in questo caso era Innerhofer di fatto non sceglie, ndr) e il decimo al mondo non è mai stato nei primi dieci – ha evidenziato – Certo, oggi pensavo che avrei fatto bene anche partendo per primo, a differenza di Lake Louise, e invece sono uscito ancora. La regola non mi piace. Però ho fatto due errori che non puoi fare se vuoi vincere”.

Tra i primi trenta altri due azzurri in gara, Emanuele Buzzi e Mattia Casse, fuori dalla zona punti invece Matteo Marsaglia, Alexander Prast, Federico Paini e Davide Cazzaniga. (LaPresse)

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