Serie A, l’Udinese rialza la testa: Genoa battuto 3-1 in rimonta

Alla prima dopo l’esonero di Igor Tudor e con il suo vice Luca Gotti in panchina, i friulani ribaltano il Genoa

Foto LaPresse - Tano Pecoraro

GENOVA – All’Udinese riesce il colpaccio esterno nel finale. Alla prima dopo l’esonero di Igor Tudor e con il suo vice Luca Gotti in panchina, i friulani ribaltano il Genoa. Da 1-0 a 1-3 per un nuovo inizio dopo il cambio in panchina e dopo un primo tempo di sofferenza. Insomma, sarà dura per l’ex assistente di Sarri al Chelsea rinunciare alla panchina dei friulani dove già domani dovrebbe arrivare un nuovo tecnico. Ma è probabile che la dirigenza dei bianconeri ci riprovi, contando anche sull’entusiasmo di questa sfida vinta.

L’effetto Thiago Motta

Eppure l’effetto Thiago Motta si è visto da subito per i padroni di casa, sia nelle conferme di formazione, sia nella prima metà del primo tempo: il Genoa è vivace e concreto con il suo 4-2-3-1, tanto che dopo 22 minuti arriva il goal del vantaggio firmato da Pandev dopo uno splendido dialogo con Kouamé. Dura però poco il vantaggio rossoblù: alla mezz’ora l’Udinese si sveglia e inizia un’altra partita, con maggior equilibrio. La inaugura De Paul che chiude un’azione palla a terra con una precisa conclusione dal limite che non lascia scampo all’incolpevole Radu. Era dallo scorso campionato che l’argentino non segnava in trasferta e lo ha fatto a modo suo, togliendo le ragnatele dall’incrocio dei pali per il più classico degli eurogol.

L’Udinese dilaga

Dopo il goal cambia tutto: il Genoa riesce a rimanere dentro la partita, ma perde le distanze e rischia anche di subire le folate dell’Udinese e dei due attaccanti Nestorovski e Okaka. Il numero 7 nonostante la stanchezza a 3 minuti dalla fine ha la lucidità per fare la sponda su Sema, che col sinistro sfonda la porta e ribalta il punteggio. A quel punto, il Genoa ha in campo ben quattro attaccanti: Kouamè, Pandev, Pinamonti e Sanabria e le prova tutte. In pochi minuti riesce anche a costruirsi un paio di buone occasioni per trovare il pareggio: prima una percussione di Sanabria che libera al tiro Kouamè, ma la difesa si immola e concede l’angolo. Proprio dal corner svetta su tutti Radovanovic il cui colpo di testa sfiora l’incrocio dei pali. Sembra essere finita qui, invece c’è ancora spazio per una rete dell’Udinese.

Il sigillo di Lasagna

Nel finale arriva infatti anche il sigillo di Lasagna, subentrato a Nestorovski, per chiudere il match con un gran giocata con cui si libera dell’ultimo difensore per portarsi a tu per tu con Radu che viene spiazzato con una sorta di rigore in movimento. Ed è qui che si chiude la partita che l’Udinese è stata brava a ribaltare quando il Genoa aveva spostato in avanti il suo baricentro alla ricerca della vittoria. Quinta sconfitta nelle ultime 6 partite per il Grifone, mentre l’Udinese ritrova la vittoria dopo gli 11 gol subiti nelle ultime due partite, una doppia imbarcata che ha portato all’esonero di Tudor.

(LaPresse)

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