Legge ‘salva bebè’, Unasca dona 100 dispositivi anti abbandono

A Roma è intervenuta all'iniziativa anche la deputata Giorgia Meloni, prima firmataria del decreto

ROMA (LaPresse) – Dimenticare il figlio nell’abitacolo dell’automobile, una tragica fatalità, che può capitare a qualsiasi genitore. Per scongiurare questa disgrazia oggi Unasca, l’Unione Nazionale delle Autoscuole e degli Studi di Consulenza Automobilistica, ha donato 100 dispositivi per evitare l’abbandono dei bambini in auto. Gli esperti di sicurezza stradale di Unasca sono entrati nei reparti di maternità di tre ospedali a Milano, Napoli e Roma, per l’iniziativa salvabimbi. Con l’obiettivo di sensibilizzare mamme e papà su questo delicato tema.

L’iniziativa di Unasca e la legge ‘salva bebè’

A Roma è intervenuta all’iniziativa anche la deputata Giorgia Meloni, prima firmataria della legge “salva bebè” recentemente approvata dal Senato. La Legge Meloni introduce l’obbligo dell’utilizzo dei dispositivi che lanciano un segnale di allarme nel caso in cui il bambino venga dimenticato in auto.

Alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, all’Ospedale del Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli e all’Ospedale dei Bambini Vittorio Buzzi di Milano, Unasca ha regalato alle mamme ricoverate nei reparti maternità 100 dispositivi allarmanti R.A.B.B.IT (Rilevatore Allarme Bimbo a Bordo), che segnalano la presenza del bambino all’interno del veicolo direttamente con un sms e chiamate sullo smartphone dei genitori.

I casi in Italia

In Italia in dieci anni si sono verificati 8 casi di bambini dimenticati in auto: nel 2008 a Merate, nel 2011 a Teramo e Perugia, nel 2013 a Piacenza, poi a Vicenza nel 2015, nel livornese nel 2016, ad Arezzo nel 2017, a Pisa il 18 maggio 2018. Gli episodi salgono a 9 se si conta il primo, avvenuto a Catania nel 1998. Spesso la dimenticanza è avvenuta nel tragitto casa-lavoro.

Un dispositivo in auto per scongiurare tragedie

Hanno perso la vita bambini dai 16 mesi ai 2 anni d’età e gli episodi si sono verificati nei mesi di maggio, giugno e luglio. Il Ministero della Salute ha più volte ricordato che la temperatura dei bambini, a differenza degli adulti, può salire da 3 a 5 volte più velocemente.

La temperatura dell’auto può salire di 10 gradi ogni 15 minuti, anche con una temperatura esterna di 22 gradi; e da 10 a 15 gradi nella stagione più calda.
Da un anno Unasca lavora a questa iniziativa in collaborazione con RABBITItalia, l’azienda produttrice del dispositivo allarmante.

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