Siria, Erdogan: “Curdi si ritirino o l’offensiva ricomincia martedì sera”

(Xinhua/He Canling)

INSTANBUL– Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, avverte che la Turchia ricomincerà la sua offensiva contro le forze curde in Siria martedì sera se i curdi non si ritireranno. “Se le promesse verranno rispettate entro martedì sera, allora la questione della ‘safe zone’ sarà risolta. Altrimenti, l’operazione ricomincerà nel minuto in cui scadranno le 120 ore” di tregua concordata, ha detto Erdogan ai giornalisti a Istanbul, durante un briefing. La Turchia ha acconsentito ieri sera, a seguito di colloqui con gli Usa, a sospendere la sua offensiva nel nordest della Siria, in cambio del ritiro dei combattenti curdi dall’area.

Le condizioni

Erdogan ha precisato che le forze armate turche resteranno nella regione “perché la sicurezza lì richiede questo”, aggiungendo che finora non ci sono stati problemi. Tuttavia l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha annunciato oggi che ci sono stati raid aerei sul villaggio di Bab al-Kheir, a est di Ras al-Ain, vicino al confine turco, e che cinque civili sono stati uccisi. La Turchia ha lanciato un’offensiva nel nordest della Siria lo scorso 9 ottobre contro la milizia curdo-siriana Unità di protezione del popolo (Ypg). Mentre il presidente Usa Donald Trump è parso inizialmente dare luce verde all’offensiva, successivamente a seguito dell’ondata di indignazione internazionale ha fatto ripetute minacce alla Turchia, spesso tramite Twitter. Ha allora mandato il suo vice Mike Pence e il segretario di Stato americano Mike Pompeo, con una delegazione Usa, ad Ankara per ottenere da Erdogan un cessate il fuoco: l’accordo è stato annunciato giovedì sera. In base all’accordo, la Turchia ha accettato di sospendere per cinque giorni l’offensiva e di porvi fine definitivamente se le forze curde Ypg, ritenute da Ankara “terroristi”, si ritireranno in questo periodo dalle zone frontaliere con la Turchia.

LaPresse

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